
Ottantuno anni fa la fine dell’occupazione nazifascista
Rivotorto ricorda la liberazione – Si è svolta questa mattina a Rivotorto, frazione del Comune di Assisi, la cerimonia per commemorare l’81esimo anniversario della liberazione della città dall’occupazione nazifascista, avvenuta il 17 giugno del 1944. Alla manifestazione hanno preso parte rappresentanze istituzionali, autorità civili, religiose e militari, associazioni combattentistiche e d’arma, insieme a numerosi cittadini.
La cerimonia ha avuto inizio con la deposizione di una corona d’alloro dinanzi al monumento ai caduti. Successivamente, un omaggio è stato reso ai militari sepolti nel “Cimitero di Guerra del Commonwealth”, situato sempre a Rivotorto, dove sono custodite le spoglie di circa mille soldati delle forze alleate, provenienti da diversi Paesi, caduti nel corso delle operazioni di liberazione della zona.
Il sindaco di Assisi, Valter Stoppini, ha presenziato all’evento. Nel suo intervento, ha rievocato il sacrificio di coloro che contribuirono alla liberazione dell’Italia e alla conquista dei diritti fondamentali oggi garantiti. Ha evidenziato l’importanza di custodire la memoria e di promuovere, attraverso gesti quotidiani e relazioni sociali basate sul rispetto e sul rifiuto dell’odio, la costruzione di una pace duratura.
Rivotorto ricorda la liberazione
Nel contesto della commemorazione, Stoppini ha ribadito l’intento dell’amministrazione comunale di rafforzare il ruolo di Assisi come “Città della pace”, annunciando l’organizzazione di eventi a carattere nazionale e internazionale incentrati sulla promozione della cultura della non violenza.
Alla cerimonia hanno preso parte anche gli assessori Donatella Casciarri e Scilla Cavanna, insieme ai consiglieri comunali Giancarlo Cavallucci, Francesco Fasulo e Daniele Martellini.
Particolarmente significativo il momento conclusivo della commemorazione, dedicato all’iniziativa “Adotta una tomba per la pace”. Il Comitato per le adozioni delle tombe dei caduti del Commonwealth ha consegnato gli attestati ai cittadini e alle associazioni che hanno scelto di prendersi cura delle sepolture presenti nel cimitero di guerra.
L’iniziativa rappresenta un gesto concreto di memoria e responsabilità civile. Ad ogni aderente viene affidata simbolicamente la cura di una tomba, come segno di gratitudine verso i soldati provenienti da Canada, India, Nuova Zelanda, Sudafrica e Regno Unito, che sacrificarono la propria vita durante il secondo conflitto mondiale.
Le adozioni, oltre a garantire un presidio costante del luogo e la manutenzione simbolica delle lapidi, assumono un valore educativo e comunitario, consolidando il legame tra il territorio e la memoria storica internazionale.
Il Cimitero di Guerra del Commonwealth di Rivotorto accoglie soldati di diverse confessioni religiose e provenienze culturali, riflettendo l’ampiezza e la complessità dello sforzo bellico alleato. La sua presenza rappresenta, ancora oggi, una testimonianza tangibile dell’impatto della guerra sul territorio umbro e sul ruolo che Assisi ebbe nella campagna di liberazione dell’Italia.
Ogni anno, la ricorrenza del 17 giugno richiama l’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni sul significato profondo della libertà, conquistata con il contributo di migliaia di uomini e donne. In questo contesto, la cerimonia di Rivotorto si inserisce come momento di riflessione collettiva, di riconoscenza e di impegno civile.
L’appuntamento ha ribadito la necessità di difendere e rinnovare quotidianamente i valori democratici nati dalla Resistenza e consolidati nel secondo dopoguerra. La partecipazione attiva della comunità, testimoniata anche dalla presenza di numerose famiglie e scolaresche, ha confermato l’interesse e la sensibilità della popolazione verso la storia locale e i suoi protagonisti.
Nel silenzio raccolto del cimitero, la consegna degli attestati ha assunto un valore simbolico ulteriore: ogni nome inciso sulle lapidi racconta una storia interrotta, una vita spezzata lontano da casa, nel nome di una causa comune. Affidarne la memoria a cittadini e realtà associative del territorio rappresenta un patto tra generazioni, un’alleanza tra passato e presente.
La cerimonia si è conclusa con un momento di raccoglimento davanti alle tombe adottate, in cui ciascun partecipante ha potuto rendere omaggio al proprio soldato “adottivo”, deporre un fiore o semplicemente sostare in silenzio.
Il Comune di Assisi e il Comitato promotore hanno espresso la volontà di proseguire e ampliare il progetto delle adozioni, coinvolgendo nuove realtà scolastiche, culturali e associative, nella consapevolezza che solo mantenendo vivo il ricordo è possibile costruire un futuro di pace condivisa.
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