Assisi, l’ospedale resta operativo, ospiterà i pazienti anche di altri territori
Struttura “pulita”, ospiterà i pazienti anche di altri territori che hanno patologie di medicina generale
ASSISI Un ospedale ‘pulito’ al servizio del territorio e dei territori. La struttura ospedaliera di Assisi, in tempi di coronovirus, con la sanità umbra messa a dura prova e con cambiamenti che hanno ridisegnato i ruoli degli ospedali per gestire l’emergenza epidemiologica da Covid-19, cambia ‘pelle’ pur mantenendo i servizi tradizionali. I posti letto, una quarantina, saranno tutti per le attività di medicina e, soprattutto, si prepara ad accogliere pazienti ‘puliti’, non contagiati dal coronavirus, in un’ottica di alleggerire altri ospedali della regione, a cominciare da quello di Perugia, sotto pressione. Ad Assisi niente attività chirurgica, dunque: in questo periodo di emergenza, i posti letto saranno utilizzati per la medicina aggiungendosi a quelli da sempre destinati alla medicina e quelli di medicina a ciclo breve, di più recente istituzione. I medici dell’ospedale di Assisi sono fondamentali anche durante questa emergenza: infatti molti pazienti affetti da patologie acute o riacutizzazioni di patologie croniche non legati al covid 19 (tumori, sepsi, insufficienze renali) hanno comunque la necessità di essere curati in totale sicurezza ma garantendo loro la massima assistenza sanitaria possibile e l’ospedale di Assisi sarà in prima linea per garantire questi servizi essenziali. Attivo naturalmente il Pronto soccorso, con attività di pre-triage esterno: nel caso di soggetti con covid-19 è previsto, da protocollo, la sistemazione nel container esterno e poi il trasporto negli ospedali di riferimento per i covid-19. Se il pre-triage è negativo possono entrare in Pronto soccorso dove viene valutata la gravità dei casi; quelli lievi possono essere risolti anche a domicilio mentre per casi ‘severi’ o gravi è prevista la possibilità di trasferimento all’ospedale di Pantalla. All’interno del Pronto soccorso sono stati allestiti gli spazi, così da poter mantenere le distanze indicate per il contenimento del contagio. Nei reparti è stato ridotto a uno il numero di accompagnatori consentito per degente; visitatori che vengono sottoposti a pre-triage all’ingresso, con misurazione della temperatura e domande relativa a contatti e provenienza. Funzionante anche la dialisi. Dai laboratori e dalla radiologia vengono erogate le prestazioni urgenti (entro 3 o 10 giorni) mentre vengono rinviate quelle per situazioni meno gravi. Rafforzati i rapporti con i medici di famiglia per affrontare al meglio le problematiche dei pazienti. Sul piano degli operatori – medici, personale infermieristico – sono stati bloccate tutti i congedi per far sì che l’ospedale possa contare sul massimo degli effettivi. Tutto il personale, inoltre, è stato sottoposto ai controlli per garantire che nessuno ha avuto il contagio. Maurizio Baglioni
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