
Dal 27 luglio incontro internazionale tra speranza e fede
La Basilica di San Francesco ospiterà oltre 700 giovani provenienti da 26 nazioni, dal 27 al 31 luglio, per l’incontro internazionale “Lights of Hope”, uno degli eventi più significativi del percorso verso il Giubileo dei Giovani con Papa Leone XIV. Questo raduno si inserisce nelle celebrazioni per gli 800 anni del Cantico delle creature, unendo giovani frati e laici nel segno della spiritualità francescana.
Gli ospiti, alloggiati nel Sacro Convento, parteciperanno a un’intensa esperienza spirituale che culminerà dal 1° al 3 agosto a Roma, con il Giubileo celebrato dal Papa. Il meeting è inteso come un’opportunità di riflessione e rinnovamento per una generazione alla ricerca di un’autentica speranza. Il tema “Luci di Speranza” richiama l’importanza di figure francescane come modelli di fede e luce per i giovani.
Il logo dell’evento raffigura due braccia incrociate, simbolo di san Francesco e Cristo, dalle quali emergono tre stelle, a simboleggiare la speranza, le creature di Francesco e la croce francescana. I partecipanti seguiranno un cammino spirituale in luoghi significativi della vita di san Francesco, tra cui il Sacro Convento, l’Eremo degli Stazzi, e la Porziuncola.
Momenti simbolici arricchiranno l’incontro, tra cui la veglia di apertura presieduta da fra Marco Moroni e la Santa Messa celebrata da cardinale Mauro Gambetti. A Roma, il cammino proseguirà con liturgie penitenziali, un pellegrinaggio alla Porta del Perdono e una Messa finale presieduta da Papa Leone XIV.
Il meeting sarà anche un momento di passaggio per la comunità francescana, salutando fra Simone Tenuti, che lascia l’incarico di animazione giovanile al Sacro Convento, e accogliendo fra Fabrizio De Lellis e fra Nicola Zanin, che prenderanno il suo posto, garantendo continuità all’evento.
In un periodo di incertezze globali, l’incontro di Assisi rappresenta un segno di speranza concreta, basata sulla spiritualità e sulla comunità. I giovani partecipanti, provenienti da tutto il mondo, vivranno un’esperienza di fede condivisa, costruendo legami che vanno oltre le differenze culturali e linguistiche. Il meeting non è solo un evento religioso, ma un laboratorio di speranza, un invito a porre i giovani al centro della Chiesa e della trasformazione spirituale e culturale del presente.
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