(assisioggi.it) ASSISI – Gli “ultimi”, gli scarti della società, gli emarginati, sono stati i protagonisti della mattinata di Papa Francesco ad Assisi che è iniziata all’Istituto Serafico. In questo luogo di sofferenza interiore il Pontefice, nell’abbracciare, baciare e accarezzare i 107 ragazzi ospiti, ha compiuto il gesto che otto secoli fa fece San Francesco nell’abbracciare il lebbroso. Il Santo Padre, nel conoscere questi ragazzi, ha parlato delle nostre piaghe così: «Le piaghe di Gesù sono in questo Istituto e in cielo davanti al Padre. Queste piaghe ascoltiamole e accogliamole».
Altri “ultimi” che la società relega spesso in un angolo, sono stati abbracciati da Papa Francesco nella Sala della Spoliazione, all’interno del Vescovado. Daniela Monni, direttrice della Caritas diocesana di Perugia, intervistata da Umbria Radio nella sua lunga diretta, ha raccontato con emozione l’incontro con Papa Francesco, definendo la sua visita in questi luoghi “una carezza di Dio”. «L’invito a spogliarsi, rivolto alla Chiesa dal Papa, nella sala dove per primo si è spogliato San Francesco – ha detto Daniela Monni – si riferisce non solo ai preti, ai vescovi e al Papa ma ad ogni cristiano. Il Papa ha insistito molto sullo spogliarsi dallo spirito della mondanità che è quello spirito di avarizia che ci allontana dagli altri e da Dio. Ha detto che san Francesco era un giovane e non poteva avere il coraggio di fare quelle cose se non aveva lo spirito di Dio che lo accompagnava in quello spogliarsi. Ma il primo di tutti a spogliarsi, ha ricordato lui stesso, è stato Gesù che non ha esitato a salire sulla croce e a umiliarsi pur essendo il Figlio di Dio. E partendo da questo ha detto che tutti i cristiani non possono essere solo cristiani da pasticceria, non si possono occupare solo delle cose dolci. Questo è l’invito ad andare nelle periferie e in quelle piaghe dell’esistenza che sono così presenti nel nostro mondo». La direttrice della Caritas ha rivolto a tutti l’invito di andare nelle periferie, di incontrare gli ultimi con lo sguardo e la carezza del Papa.
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