L’Opera della Porziuncola ha allestito per il secondo anno consecutivo presso la Sala San Pio X del Museo della Porziuncola un “presepe” pasquale. Si tratta di una serie di rappresentazioni di episodi evangelici in cui emerge in modo significativo il cammino del Signore verso la Pasqua.
La mostra di quest’anno intitolata “Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà”, sarà arricchita da alcuni testi tratte da meditazioni di Papa Francesco.
La mostra, per meglio dire l’opera, intitolata “I Misteri Santi”, è stata realizzata da fra’ Massimo Lelli, e sarà aperta al pubblico gratuitamente tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
L’idea nasce da San Francesco. Da quando il Poverello d’Assisi realizzò il primo presepe natalizio a Greccio nel 1223, le rappresentazioni della Natività di Gesù Cristo si svilupparono ovunque al fine di ravvivare la fede cristiana. La sua stessa espressione, con la quale accompagnò questa sua intuizione, è emblematica della sua finalità: “Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”. Da qui la necessità di voler rappresentare in maniera viva ed efficace la persona di Gesù, la sua storia, riconosciuta come salvifica dai cristiani. Una volontà che influenzerà la stessa storia dell’arte, sempre più persuasa di rappresentare tutta la storia di Gesù e far emergere la sua umanità, in particolare la sua storia più rilevante per i cristiani: la Passione e la Pasqua.
Il beato Francesco infatti diceva: “Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto il Signore Dio, poiché ti ha creato e formato a immagine del suo Figlio diletto secondo il corpo, e a similitudine di lui secondo lo spirito… Di che cosa dunque puoi gloriarti? …In questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo”.
Questa rappresentatività del Mistero di Cristo suggerisce dunque anche l’idea di un “presepe” pasquale.
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