
Sorrentino: “La Città della pace ti abbraccia e ti aspetta”
Il vescovo di Assisi – Il vescovo Domenico Sorrentino ha rivolto il suo augurio e il saluto al nuovo Pontefice, Papa Leone XIV, eletto nei giorni scorsi dal Collegio cardinalizio riunito in Conclave. In un messaggio denso di significati ecclesiali e affettivi, il presule ha espresso l’accoglienza delle comunità diocesane di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, sottolineando la continuità spirituale tra il nuovo Papa e il predecessore, Francesco.
Il messaggio è stato formulato con parole che legano il presente pontificato alla tradizione ecclesiale, richiamando non solo il nome scelto – Leone XIV – ma anche i riferimenti storici e spirituali che questo comporta. Monsignor Sorrentino ha messo in rilievo la coerenza del nuovo Papa con l’insegnamento del suo predecessore, pur sottolineando la nuova sensibilità che il nome pontificale lascia presagire.
Il vescovo ha ricordato che l’elezione è avvenuta proprio il giorno in cui si celebra la Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei, elemento che ha suscitato un legame spontaneo con la figura di Papa Leone XIII, definito “Papa del Rosario”, e con il beato Bartolo Longo, promotore della devozione mariana a Pompei. Questo richiamo è stato letto come un segno di provvidenza e continuità nella storia della Chiesa.
Il vescovo di Assisi
Inoltre, il vescovo ha rievocato la visita, nel giugno 2024, dell’allora cardinale Prevost – oggi Papa Leone XIV – al monastero delle agostiniane di Santa Maria di Betlem a Foligno, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua fondazione. Quel gesto, secondo Sorrentino, ha lasciato un’impronta significativa nella memoria ecclesiale locale, e prelude a un pontificato sensibile alle radici spirituali del territorio umbro.
Sorrentino ha anche proposto una lettura simbolica del nome “Leone”, richiamando le figure di Leone Magno, noto per il suo impegno contro l’eresia e per aver fermato Attila, e di Leone XIII, grande interprete del magistero sociale della Chiesa e autore della Rerum Novarum. Quest’ultimo è stato strettamente collegato all’opera del beato Giuseppe Toniolo, figura cara alla Chiesa umbra, cui sono intitolate due scuole: una ad Assisi dedicata alla formazione socio-politica, l’altra a Foligno, incentrata sull’economia della fraternità.
Il vescovo ha poi rivolto un messaggio diretto al nuovo Pontefice, definendo Assisi come la “Città della pace” pronta ad accoglierlo con affetto e speranza. Ha evocato la presenza di numerosi consacrati, in particolare appartenenti agli ordini fondati da Francesco e Chiara d’Assisi, nonché la comunità agostiniana che il Papa aveva già conosciuto nella sua precedente visita.
Un altro elemento centrale del messaggio è stato il riferimento al beato Carlo Acutis, la cui canonizzazione – preparata da Papa Francesco – sarà con tutta probabilità presieduta dal nuovo Pontefice. Acutis, ha sottolineato Sorrentino, ha vissuto la sua vocazione alla santità proprio ad Assisi, seguendo le orme dei santi Francesco e Chiara, e rappresenta oggi una luce per le nuove generazioni e un simbolo di rinnovamento spirituale.
Il vescovo ha concluso il suo saluto esprimendo unione di preghiera e comunione con Papa Leone XIV, assicurandogli il sostegno e l’affetto delle diocesi umbre e accogliendo con gioia la sua prima benedizione apostolica. L’augurio, rivolto con semplicità e forza, è quello di un pontificato fecondo, capace di illuminare la Chiesa e il mondo con i segni della pace e della speranza.
Il messaggio di monsignor Sorrentino si inserisce nel contesto delle prime reazioni all’elezione del nuovo Pontefice, accolto con entusiasmo dai fedeli. La scelta del nome Leone XIV ha sollevato riflessioni sulle priorità che caratterizzeranno il suo ministero petrino, tra cui il dialogo con la modernità, l’attenzione ai temi sociali e una spiccata sensibilità spirituale.
La diocesi di Assisi, crocevia di spiritualità e simbolo universale di pace, si prepara dunque a rinnovare il suo legame con il nuovo Papa, nella continuità di un cammino che attraversa secoli di storia della Chiesa. Con il cuore rivolto alla testimonianza di Francesco d’Assisi e alla novità del Vangelo, le comunità umbre si sentono parte viva del nuovo tempo ecclesiale inaugurato da Papa Leone XIV.
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