Omaggio a San Francesco con statua colossale, cittadini decidano

Omaggio a San Francesco con statua colossale, cittadini decidano

Progetto privato per l’ottocentenario, la scultura visibile da lontano

n gruppo di mecenati umbri, guidati dall’imprenditore Federico Milletti, ha presentato al Comune di Assisi un progetto ambizioso per celebrare l’ottocentenario della morte di San Francesco nel 2026: la costruzione di una statua colossale del Santo sulla Rocca Maggiore. L’opera, che si ispira al Cristo Redentore di Maratea, mira a diventare un nuovo punto di riferimento spirituale e turistico, visibile da chilometri di distanza e destinato a valorizzare il territorio umbro.

L’idea, nata dopo una visita di Milletti al celebre monumento lucano, prevede una scultura alta 21 metri, con le braccia aperte per circa 19 metri, che si affaccerebbe sulla vallata, offrendo una vista mozzafiato. Il progetto, già illustrato in un incontro informale con il sindaco Valter Stoppini e la vicesindaca Veronica Cavallucci, è stato accolto con interesse, sebbene si attendano ulteriori verifiche sulla fattibilità e l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, in particolare per quanto riguarda i vincoli paesaggistici.

L’iniziativa non si limita alla semplice creazione di un’opera d’arte, ma si prefigge molteplici obiettivi, come specificato nella lettera di presentazione consegnata all’amministrazione comunale. In primo luogo, un tributo tangibile a uno dei santi più amati al mondo, il cui messaggio di pace e fratellanza è ancora di grande attualità. Secondariamente, il progetto vuole arricchire il patrimonio artistico e culturale del Comune, creando un nuovo polo di attrazione turistica capace di inserirsi negli itinerari francescani e di attrarre un flusso costante di visitatori interessati alla storia e alla spiritualità. Infine, l’opera intende rafforzare l’identità comunitaria, offrendo un simbolo che possa unire la popolazione ispirandone i valori francescani, e creare uno spazio di riflessione e meditazione per cittadini e turisti.

L’iconografia della statua, scrvie il Corriere dell’Umbria, secondo le prime bozze, rappresenterebbe San Francesco esaltandone la semplicità, la devozione e il forte legame con la natura. Lo stile proposto combina elementi della tradizione con un tocco di modernità, e l’intenzione è quella di utilizzare pietra locale per integrarla armoniosamente nell’ambiente circostante. La scelta della Rocca Maggiore come location è stata ponderata per massimizzare la visibilità, ma anche per la sua accessibilità, con l’idea di creare dei servizi per i turisti, inclusi quelli con disabilità. Il progetto prevede anche la realizzazione di un piccolo spazio di raccoglimento con panchine e illuminazione, per offrire un luogo di pace e ispirazione.

Nonostante le potenziali difficoltà legate ai vincoli paesaggistici, Milletti si dice ottimista, ipotizzando come alternativa, nel caso di un rifiuto, la collocazione della statua sul Monte Subasio. Per quanto riguarda le tempistiche, l’obiettivo è di completare l’opera entro la fine del 2025 o, al massimo, entro il 3 ottobre 2026, data dell’ottocentenario. La statua verrebbe realizzata in cemento armato con uno scheletro interno in acciaio. Il finanziamento dell’opera, stimato in una cifra considerevole, sarà gestito da una rete di imprenditori che hanno già manifestato la loro disponibilità, ma il progetto non esclude il ricorso a contributi regionali ed europei, né l’apertura di una campagna di raccolta fondi a livello locale e nazionale. Potrebbero essere previste anche forme di adozione simbolica di parti della statua o della sua base.

Mentre l’iniziativa attende una risposta ufficiale da parte dell’amministrazione comunale e degli altri enti coinvolti, si delinea un progetto che, se realizzato, potrebbe avere un impatto significativo sul futuro turistico e spirituale di Assisi e dell’intera regione. L’opera promette di diventare non solo un omaggio al Poverello, ma anche un simbolo di rinascita e un’opportunità di sviluppo per il territorio, unendo fede, arte e promozione del patrimonio locale in un’unica, grande visione.

L’attesa per la decisione delle autorità è alta, poiché il progetto solleva questioni importanti non solo dal punto di vista artistico e religioso, ma anche urbanistico e ambientale. L’amministrazione sarà chiamata a valutare attentamente l’impatto di una struttura così imponente sul paesaggio, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità, bilanciando la promozione turistica con la necessità di preservare l’integrità storica e naturale del luogo. L’idea di Milletti e dei mecenati ha comunque acceso un dibattito acceso, con l’opinione pubblica che si divide tra l’entusiasmo per una nuova attrazione e la cautela per la salvaguardia del paesaggio.

Il 2026 si avvicina e l’occasione dell’ottocentenario è vista come un’opportunità irripetibile per rinnovare il messaggio di San Francesco, portandolo al centro dell’attenzione globale. Una statua di queste dimensioni sarebbe senza dubbio un gesto forte e memorabile. L’eventuale realizzazione della scultura potrebbe catalizzare l’attenzione dei media e dei fedeli di tutto il mondo, riposizionando Assisi come un fulcro ancora più centrale per la cristianità e il turismo religioso. Questo ambizioso progetto si inserisce in un contesto più ampio di celebrazioni e iniziative che verranno organizzate in tutta la regione per l’anniversario della morte del Santo, di cui l’opera sarebbe il simbolo più evidente e duraturo.

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2 Commenti

  1. Una vecchia idea di pessimo gusto già ( fortunatamente scartata a suo tempo da persone meno sprovvedute. Che la si prenda minimamente in considerazione ,in questo deserto morale, non meraviglia visti anche i macabri pellegrinaggi a cui assiste quotidianamente questa povera Assisi .

  2. Lascio ad altri esprimere un parere tecnico estetico paesaggistico ecc..ma dire questa “povera Assisi” mi sembra piuttosto ipocrita..si può non essere d’accordo in tante cose ma dobbiamo essere intellettualmente onesti nel dire che se Assisi non fosse la città di San Francesco e non ci fosse il clero ad organizzare tutto ciò che “ruota” intorno alla figura del nostro Santo credo che la maggioranza di noi sarebbe dedita alla pastorizia sul Subasio….questa storiella è una vita che la sento ma alla fine dobbiamo solo ritenerci fortunati di essere nati in questo fazzoletto di terra… per la statua posso essere d’accordo…anche a me sembra una sciocchezza.. i soldi diamoli in questo momento a chi non ha nemmeno gli occhi per piangere. San Francesco predicava questo se non erro….

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