San Francesco, Zuppi, ‘mondo segnato da lupi e cittadini violenti, inquinato da troppo odio’

San Francesco, Zuppi, ‘mondo segnato da lupi e cittadini violenti, inquinato da troppo odio’

San Francesco, Zuppi, ‘mondo segnato da lupi e cittadini violenti, inquinato da troppo odio’

Il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, ringrazia il Capo dello Stato Mattarella, oggi ad Assisi per le celebrazioni di San Francesco d’Assisi: “E il nostro Patrono ed è una gioia particolare, in questo tempo così segnato da tanta sofferenza e preoccupazione, trovarci qui con tutte le Chiese che sono in Italia e con il Presidente del nostro Paese, che rappresenta tutti gli italiani e le italiane e che ringrazio di cuore per la sua presenza e per il suo servizio, raddoppiato, pieno di saggezza e di convinta passione per difendere gli ideali costitutivi del nostro Paese. Grazie perché ci rappresenta e ci incoraggia a sentirci parte di questo nostro bellissimo Paese”.

Zuppi, commentando la pagina del Vangelo del giorno, ricorda che “Il Libro del Siracide descrive San Francesco, che riparò “il tempio”, la casa del Signore che è in rovina e, allo stesso tempo – non è forse proprio quanto siamo chiamati a fare oggi? –, si mette in cammino perché lui per primo è “Fratello di tutti” e non aspetta che lo diventino gli altri: compie lui il primo passo verso il prossimo”.

Il mondo segnato da “lupi e cittadini violenti, da troppo odio. “Così, mite e umile di cuore come il suo Gesù, San Francesco – in un mondo che era e che è segnato da lupi e cittadini violenti o paurosi, da torri e spade, da cavalieri e briganti, da guerre e inimicizia, inquinato da troppo odio tanto da rendere impossibile parlare di pace – progetta un mondo fraterno, disarmato, dove c’è spazio per ognuno, a cominciare dai più poveri e fragili. Ecco,- dice Zuppi – oggi sentiamo la consolazione di essere con lui e di vedere la sua stella (come è noto le stelle brillano maggiormente quando la notte è più fonda) che ci accoglie ‘come un astro mattutino fra le nubi’. Abbiamo bisogno di luce, che vuol dire speranza. E il nostro Patrono ci fa sentire a casa; tutti qui si sentono a casa anche chi non crede, e ci aiuta a guardare anche le difficoltà con la forza dell’amore”.

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