Ospedale di Assisi, la salute non va strumentalizzata!

Il Comitato dice. "Rimarremo vigili e attenti sugli impegni"

Carenza personale medico e paramedico, servizi diagnostica erogati a ore

Ospedale di Assisi, la salute non va strumentalizzata!

COMITATO OSPEDALE ASSISI
Avv. Leonardo Martinelli

Ospedale di Assisi – Il Comitato per la salvaguardia e il rafforzamento dell’Ospedale di Assisi e degli altri Presidi socio-sanitari della Zona Sociale Tre, avendo rilevato che la competizione elettorale suscita posizioni politiche contrastanti riguardo le attuali situazioni dell’Ospedale da parte di vari Gruppi Politici, su cui non vuole né intromettersi e né rischiare strumentalizzazioni, reputa indispensabile mantenere la trasversalità sempre dimostrata, che è riuscita a coinvolgere cittadini e politici dei più ampi orientamenti e delle diverse sensibilità.

Rimarremo vigili e attenti sugli impegni

Rimarremo vigili e attenti sugli impegni presi dalla Regione, in particolare alla deroga al Piano Sanitario Regionale che dovrebbe vedere il pronto soccorso da unità operativa semplice ad unità operativa complessa, nel contesto di un Ospedale di Assisi di Territorio che abbia la congruenza del Personale sanitario tutto e dei relativi presidii.

Conclusa la competizione elettorale saranno, pertanto, ripresi i contatti con gli Organi competenti affinché si possano raggiungere i fini per cui è sorto il Comitato.

1 Commento

  1. Il comitato è a conoscenza che ci sono ospedali in Italia che praticano una medicina “integrata” cioè che oltre alla medicina ufficiale i pazienti possono usufruire di altre cure complementari, quali agopuntura, omeopatia ecc. con notevole beneficio per i pazienti e con notevole attrazione di pazienti provenienti da fuori comprensorio e regione. Il comitato ha valutato queste innovazioni o ritiene di ignorarle perché qualche solito “scienziato” ben pagato da alcune case farmaceutiche cerca di sminuirle.
    Nella vicina Toscana c’é l’esempio dell’ospedale “Petruccioli” di Pitigliano (Grosseto), perché non informarsi? basta cliccare su “ospedale di Pitigliano” per avere subito una idea della bontà e della utilità di tali sistemi innovativi e della “attrazione” che ne può derivare.
    In Italia circa 10 milioni di utenti si curano già da soli con tali sistemi alternativi e/o integrativi. Vogliamo rimanere sempre gli ultimi ad Assisi? Perché non proporre alla regione tale idea?

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