Luci spente in Basiliche Assisi e in città, Light Up Ukraine

Questa adesione nasce nel contesto dell'invito di papa Francesco

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Luci spente in Basiliche Assisi e in città, Light Up Ukraine

Luci spente in Basiliche –  I frati del Sacro Convento e della Basilica di Santa Maria degli Angeli e la città di Assisi partecipano all’iniziativa #LightUpUkraine lanciata dal presidente ucraino Zelensky che prevede di spegnere i monumenti oggi, 21 dicembre, dalle 19 alle 20 (dalle 20 alle 21 ora di Kiev) in solidarietà con il popolo ucraino, colpito dai continui blackout energetici per i bombardamenti delle infrastrutture civili.

Saranno spenti i videomapping delle due Basiliche papali e di Piazza del Comune, le luci sulla Rocca Maggiore e sul presepe di piazza della Porziuncola e l’illuminazione del Sacro Convento e del suo albero natalizio.

Questa adesione nasce nel contesto dell’invito di papa Francesco – durante l’udienza generale del 14 dicembre scorso – a un Natale sobrio e di solidarietà. «Nessuno di noi – ha affermato il direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento di Assisi, fra Giulio Cesareo – ha gli strumenti per spegnere questa e le altre guerre crudeli del mondo. Anche la preghiera, non è che un mezzo povero, perché con essa supplichiamo il Signore di toccare le menti e i cuori dei responsabili dei conflitti e di evitare che in noi prenda spazio lo spirito della guerra e dell’indifferenza.

Ogni gesto di solidarietà è così un’azione simbolica con cui ricordiamo a noi stessi e ai fratelli ucraini e a tutti quelli che sono colpiti dalla guerra, che non li dimentichiamo, che il nostro Natale non è completo, non è vera festa, finché loro non saranno nella pace.

L’unica possibilità che abbiamo per alleviare il loro dolore è continuare a operare insieme per sostenerli, per recare loro aiuti e continuare a credere che non è mai troppo tardi per la pace e la fraternità. È così un momento molto bello che diverse realtà civili e religiose di Assisi siano unite per testimoniare la vicinanza della fede e dell’amicizia al popolo ucraino così gravemente provato».

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