Maurizio Landini, alla Marcia della Pace, Fermare la guerra per salvare vite umane
Maurizio Landini, il segretario generale della Cgil, ha espresso la sua posizione chiara e decisa: è necessario fermare la guerra per prevenire ulteriori perdite di vite innocenti. Questo principio, ha sottolineato, vale sia per i palestinesi che per gli israeliani. Le sue parole sono state pronunciate durante un incontro per la pace a Santa Maria degli Angeli di Assisi, poco prima dell’inizio della marcia per la pace.
Landini ha ribadito la sua convinzione che la soluzione strategica per la terra in questione dovrebbe essere quella di due popoli e due Stati. Questo obiettivo, ha affermato, dovrebbe rimanere la priorità su cui tutto il mondo dovrebbe lavorare.
Inoltre, Landini ha sottolineato che le guerre attuali stanno plasmando il nuovo equilibrio geopolitico del mondo. Pertanto, al centro di queste dinamiche globali, dovrebbe esserci la vita delle persone. Questa affermazione sottolinea l’importanza di mettere le vite umane e il benessere al centro delle decisioni politiche e strategiche.
In conclusione, le parole di Landini sono un appello alla pace e alla protezione delle vite umane. Sottolineano l’importanza di porre fine ai conflitti e di lavorare verso una soluzione che rispetti i diritti di tutti i popoli coinvolti.
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha espresso con forza la sua preoccupazione per i conflitti che affliggono il mondo. Durante un incontro di riflessione a Santa Maria degli Angeli di Assisi, organizzato dalla fondazione PerugiAssisi, Landini ha sottolineato che siamo in guerra, con conflitti che ci riguardano direttamente, sia in Ucraina che in Medio Oriente.
Landini ha sostenuto l’importanza di battersi per un cessate il fuoco, che vale sia per Israele e Palestina che per l’Ucraina. Secondo lui, questa è la condizione necessaria per dare voce alla politica, alla democrazia e al rispetto dei diritti delle persone.
Ha sottolineato l’importanza che dal popolo arrivi la domanda di pace, poiché ognuno di noi ha vissuto il costo delle guerre. Questi costi, ha affermato, vengono pagati dalle persone che non hanno dichiarato queste guerre. Anche in Italia, ha aggiunto, stiamo pagando un peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro a causa degli effetti di queste guerre, che non servono a far crescere il mondo, ma ci fanno regredire tutti.
Landini ha poi affermato che siamo nel pieno di una crisi della democrazia. Quando la guerra diventa lo strumento per regolare i rapporti tra gli Stati e le nazioni, la democrazia e la politica hanno fallito. Per difendere la democrazia, ha aggiunto, è necessario praticarla in tutte le sue dimensioni e fermare la corsa al riarmo.
Infine, Landini ha criticato la quantità di soldi che si stanno spendendo per le armi, mentre nel mondo si stanno tagliando le spese per la salute, la sicurezza, la conoscenza e il lavoro. Ha sottolineato che sta aumentando drasticamente la precarietà nella vita e nel lavoro e lo sfruttamento delle persone. Ha concluso affermando che le persone devono venire prima del profitto, dei soldi e della finanza.
Maurizio Landini è un noto sindacalista italiano, nato il 7 agosto 1961 a Castelnovo ne’ Monti, in Emilia-Romagna. Ha iniziato la sua carriera come saldatore e delegato sindacale della Federazione Impiegati Operai Metallurgici (FIOM). Successivamente, è diventato segretario generale della FIOM a Reggio Emilia, poi dell’Emilia-Romagna e di Bologna. Dal 1º giugno 2010 al 15 luglio 2017, è stato segretario generale della FIOM.
Nel 2019, è stato eletto segretario generale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), un ruolo che ricopre ancora oggi. Landini è noto per il suo impegno nella lotta per i diritti dei lavoratori e per la sua opposizione alla guerra.
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