Richiamo per la pace in un momento di violenza globale
Richiamo per la pace – Assisi, la città di San Francesco, si prepara a un evento significativo nel 37° anniversario dello storico incontro di preghiera interreligiosa per la pace voluto dall’ex Papa Giovanni Paolo II. Domani pomeriggio, nella Sala della Conciliazione del Palazzo Comunale, si terrà un incontro intitolato “Possono le religioni fermare la guerra?” che vedrà la partecipazione di importanti figure religiose e rappresentanti della comunità. La manifestazione è stata organizzata dalla Diocesi e dall’amministrazione comunale come parte delle iniziative per lo Spirito di Assisi.
Il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha espresso la sua ferma condanna per la violenza e la guerra, specialmente in un momento in cui le immagini di crudeltà e odio dalla Terra Santa sconvolgono il mondo. “Facciamo nostro l’appello di Papa Francesco di far tacere le armi”, ha dichiarato il sindaco Proietti, sottolineando come ogni atto bellico rappresenti una sconfitta per l’umanità. In questo contesto, Assisi si impegna a compiere ogni atto diplomatico e a condannare la violenza in tutte le sue forme.
L’incontro di domani pomeriggio sarà coordinato dal giornalista Piero Da Mosso del Tg1 e vedrà la partecipazione di varie figure religiose, tra cui il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino, il presidente della commissione diocesana Spirito di Assisi don Tonio Dell’Olio, il francescano padre Enzo Fortunato, Rita Moussalem del Movimento dei Focolari, Maymona Abdel Qader del Centro Islamico Culturale di Perugia, Marco Impagliazzo della Comunità di Sant’Egidio e la scrittrice Edith Bruck. L’obiettivo è lanciare un messaggio inequivocabile di pace che raggiunga i responsabili e le nazioni coinvolte nei conflitti attuali, appellandosi a porre fine alle violenze e a preservare la vita e l’umanità.
Il sindaco ha concluso il suo intervento ribadendo l’eterna determinazione di Assisi nel promuovere la pace e nel tenere accesa la luce della fraternità sulle orme di San Francesco. Inoltre, la comunità ha risposto all’invito alla preghiera e al digiuno indetto da Papa Francesco come segno tangibile di solidarietà e impegno per un futuro migliore.
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