Assisani ai domiciliari per tre giorni, vietato uscire tutti sequestrati

Assisani ai domiciliari per tre giorni, vietato uscire tutti sequestrati

Critiche all’ordinanza prefettizia: «Chiusura improvvisa e mancata comunicazione»

Duro malcontento tra gli Assisani a seguito della chiusura totale della città, disposta con un’ordinanza della Prefettura la sera del 24 aprile. Il provvedimento ha bloccato la circolazione in entrata e in uscita dal 25 al 27 aprile, con l’obiettivo di agevolare l’afflusso di visitatori in occasione della prevista canonizzazione del beato Carlo Acutis, successivamente rinviata a causa del decesso del Pontefice.

Numerosi residenti hanno lamentato l’impossibilità di spostarsi anche per attività quotidiane, come l’approvvigionamento fuori dal centro storico o la partecipazione ad eventi familiari e commemorativi, come la celebrazione del 25 aprile a Perugia. In particolare, è stata contestata la tempistica dell’ordinanza, considerata tardiva e priva di un’adeguata comunicazione preventiva.

Secondo le testimonianze raccolte, il flusso turistico atteso non si sarebbe verificato nei numeri previsti, lasciando cittadini e commercianti sorpresi e delusi. Alcuni residenti hanno espresso il timore che si stia progressivamente trasformando il centro storico in un’area esclusivamente turistica, a discapito della vita quotidiana della comunità locale, che conta oggi circa 400 abitanti, contro i 5000 storicamente presenti all’interno delle mura cittadine.

In merito alla gestione dell’emergenza, i cittadini chiedono maggiore rispetto delle libertà costituzionali e una più accurata pianificazione per eventi futuri.

Un cittadino ha scritto: “A me personalmente, è stato impedito di partecipare alla celebrazione del 25 Aprile a Perugia, e, il giorno dopo, anche al compleanno della mia nipotina (in entrambi i casi ho provato molto disappunto). Se questo (a pensar male… come diceva Andreotti) è un tentativo di saggiare come risponde la popolazione alla limitazione della libertà di circolazione, io non saprei… – continua -. Diciamo che il Prefetto ha commesso uno sbaglio, che ha subìto il condizionamento di un qualche potere forte? Che ha cercato in extremis di rimediare a qualche “dimenticanza”? Risulta comunque chiaro che non ha avuto il doveroso rispetto dei cittadini, cosa che ha reso tutti furibondi. Ha preso un provvedimento quanto meno anticostituzionale (e peraltro non ha certo reso un buon servizio al Sindaco in carica nonché candidato alle prossime elezioni). Sempre a pensar male, si potrebbe ritenere che dietro questo provvedimento e altre atmosfere che girano in paese da molto, si celi l’invito ai cittadini ad andarsene per fare di Assisi una disneyland della “spiritualità”, riempita di B&B, paninerie, negozietti di santini etc., una macchina di accoglienza per pellegrini vuota di vita reale. Tengo a precisare che nei secoli Assisi, dentro la cerchia delle mura, non è mai scesa sotto la soglia dei 5000 abitanti, neanche durante le invasioni barbariche. Ora il centro storico conta circa 400 abitanti. C’è da aggiungere altro??” – ha concluso il cittadino.

“Prima di ogni altra considerazione – scrive un’altra residente -, è inevitabile rimarcare la mancanza di considerazione e rispetto per i cittadini (meglio definibili sudditi), che in assenza di preventiva comunicazione su questo provvedimento non hanno neanche potuto ricorrere a misure di autorganizzazione familiare. Anzi: non c’è stata alcuna comunicazione, se non –si dice- sui “social”!! E, comunque, ci si domanda se gli abitanti di questo Comune, che pagano tasse e imposte allo Stato italiano, non siano invece sottoposti allo Stato del Vaticano e alle istanze imperative di un Vescovo-podestà, rispetto al quale l’autorità di governo comunale pare che non possa che soggiacere. Peraltro questo provvedimento riverbera sulla campagna elettorale, provocando ostilità verso un Sindaco in carica che si presenta candidato alle prossime elezioni. Ci si domanda anche se l’intenzione di chi nella realtà governa questa piccola (ma importante grazie al suo grande assisano San Francesco) appendice dello Stato del Vaticano sia quella di far sgomberare i residuali, testardi abitanti del centro storico, per sancirne la esclusiva, nonché lucrosa destinazione a luogo di rosari, pellegrini e souvenir. Miserabile fine – conclude dal residente – per un borgo dalla lunga storia e somma bellezza”.

4 Commenti

  1. Abbiamo già perso le liberta’ costituzionali dai tempi dei DPCM di Conte. Credo che la situazione sia in continuo peggioramento.

  2. Sulla questione il candidato Stoppini non ha fatto le dovute valutazioni del caso. Leggo su assisioggi.it un articolo del 23 Aprile intitolato “Misure straordinarie ad Assisi per il ponte del 25 aprile” che da sostanzialmente ragione a chi dice che il prefettura si è mossa con ritardo ma le misure sono state coordinate dal Comune, quindi dal candidato Stoppini, come si legge dall’articolo. Stoppini con una mano ha coordinato tutto le misure straordinarie e dall’altro ha revocato l’ordinanza di chiusura scuole del 28-04 mi chiedo con che logica abbia agito. Io poi ho un’altra domanda: chi paga?

  3. Perfettamente d’accordo, CONTE fu un apripista scellerato e noi italiani tutti zitti. Ora la saga continua nell’assoluto silenzio dei cittadini assisani e delle imprese. Se fossimo francesi avremmo ribaltato la città in segno di protesta.
    Il colmo é che la parte politica che attualmente purtroppo ha le redini della città continua senza dialogo e senza alcuna apertura mentale sulla strada sbagliata tracciata da qualche manovratore

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