Autismo, il Serafico di Assisi avvia un percorso verso l’autonomia

Autismo, il Serafico di Assisi avvia un percorso verso l’autonomia

Iniziativa innovativa per l’autonomia delle persone con disabilità a partire dalla realtà del Serafico di Assisi

In Italia, una delle maggiori sfide nella cura e nel supporto delle persone con disabilità complesse è rappresentata dalla transizione dal trattamento medico alla costruzione di percorsi di vita autentici e autonomi. L’Istituto Serafico di Assisi, riconosciuto come uno dei centri di eccellenza per la cura e la riabilitazione di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico e altre disabilità, ha avviato un’importante iniziativa per rispondere a questa esigenza. In occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, il Serafico ha presentato il suo “Progetto di Vita Indipendente”, un’azione che va oltre il tradizionale approccio medico e si focalizza sull’inclusione, sull’autodeterminazione e sull’autonomia delle persone con disabilità.

Questa proposta si inserisce in un contesto normativo che sta cambiando rapidamente, grazie a iniziative come il D.lgs 62/24 del 2024, che introduce la Legge 227/21 sulla disabilità. Tali leggi incoraggiano un cambiamento di prospettiva: non più centrato sulla patologia, ma sull’individuo e sul suo diritto a una vita indipendente e partecipata. A partire dal Serafico di Assisi, quindi, l’Italia si pone all’avanguardia nel panorama mondiale dell’autismo, con un approccio che punta a costruire un futuro concreto e inclusivo per chi ha disabilità complesse.

Un Nuovo Paradigma
Il “Progetto di Vita Indipendente” è una risposta diretta all’esigenza di garantire una vita più significativa e autonoma alle persone con disabilità. Questo progetto non è un semplice slogan, ma una vera e propria strada percorribile. Giuseppe Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico, ha sottolineato come questo approccio vada oltre la logica della protezione a tutti i costi e apra invece a nuove possibilità, dando spazio all’autodeterminazione e alla partecipazione attiva nella società. Il cambiamento proposto riguarda un nuovo modo di trattare la disabilità: non come un problema da curare o limitare, ma come una condizione da comprendere, rispettare e supportare per favorire l’autonomia.

Questa visione è sostenuta dalla teoria della “qualità della vita” elaborata dallo studioso Robert Schalock, che considera la qualità della vita come un insieme di dimensioni misurabili, tra cui l’autodeterminazione, le relazioni interpersonali, il benessere fisico e psicologico, e l’inclusione sociale. Per il Serafico, quindi, la vita delle persone con disabilità non deve essere confinata dentro un ciclo continuo di trattamento e interventi medici, ma deve essere caratterizzata da relazioni, opportunità di scelta, educazione, e esperienze.

L’Applicazione della Legge e il Cambiamento Strutturale
Il cambiamento normativo introdotto dal D.lgs 62/24 del 2024, che riforma la gestione della disabilità in Italia, ha trovato concreta applicazione all’Istituto Serafico. In questo contesto, l’approccio del Serafico non si limita a sperimentare singoli progetti, ma include un cambiamento strutturale che coinvolge famiglie, istituzioni e operatori. L’integrazione della legge all’interno delle pratiche quotidiane consente di costruire percorsi educativi e riabilitativi personalizzati, che rispondono in modo flessibile e individuale alle necessità di ciascun bambino o ragazzo.

Di Maolo ha spiegato come, a volte, i familiari, per eccessiva protezione, limitano le opportunità di scelta delle persone con disabilità. Il “Progetto di Vita Indipendente” si oppone a questa tendenza, creando contesti sicuri dove le persone possono imparare, fare esperienze e crescere. È in questo spazio che la persona con disabilità diventa protagonista del proprio cammino, con il supporto di una rete che include non solo i professionisti, ma anche la comunità locale. La sfida è ambiziosa: rendere ogni persona, anche con disabilità grave, protagonista della propria esistenza. Per raggiungere questo obiettivo, il Serafico promuove una forte collaborazione tra famiglie, istituzioni pubbliche e private, e cittadini, con l’intento di costruire una rete di supporto che vada oltre il modello assistenziale tradizionale.

Una Nuova Alleanza tra Istituzioni e Famiglie
Un aspetto fondamentale di questa iniziativa è la partecipazione attiva delle famiglie. Spesso i familiari, mosso dal timore di fallire, tendono a proteggere eccessivamente la persona con disabilità, negandole opportunità di scelta e sperimentazione. Al contrario, il “Progetto di Vita Indipendente” del Serafico incoraggia le famiglie a offrire ai loro cari un maggiore spazio di libertà, creando un ambiente sicuro in cui la persona possa affrontare e superare le difficoltà.

Per riuscire in questo cambiamento, non basta l’impegno dell’Istituto Serafico. Serve un’alleanza tra istituzioni pubbliche, enti del terzo settore, professionisti e famiglie, in un’ottica di inclusione sociale che dia vita a una rete di supporto solida e ben strutturata. Questo tipo di alleanza è un punto centrale per il successo del progetto, poiché solo con un approccio collettivo è possibile costruire una società più inclusiva e giusta per tutti.

La Situazione in Italia e nel Mondo
A livello globale, i disturbi dello spettro autistico sono in crescita, con stime che parlano di 1 bambino su 77 colpito da autismo nella fascia d’età 7-9 anni in Italia, secondo l’Osservatorio Nazionale Autismo dell’Istituto Superiore di Sanità. Nonostante l’emergenza crescente, le soluzioni adottate finora non sono sufficienti. Come affermato da Di Maolo, non possiamo più limitarsi a rispondere con soluzioni temporanee o reattive, ma è necessario un cambiamento profondo nel modo di concepire l’autismo e le disabilità in generale. L’Italia, con l’introduzione del D.lgs 62/24, ha fatto un passo importante, ma il vero lavoro deve ancora cominciare. È necessario continuare a camminare su questa strada, portando avanti un cambiamento strutturale che sia sostenibile e che impatti positivamente sulla vita quotidiana delle persone con disabilità.

In conclusione, il Serafico di Assisi si propone come un laboratorio avanzato di questa trasformazione, un esempio concreto di come la spiritualità, la competenza e l’innovazione possano essere integrate per migliorare la vita delle persone con disabilità. L’istituto guarda al futuro con un obiettivo preciso: garantire che ogni persona con disabilità possa godere del diritto a una vita dignitosa, indipendente e inclusiva, rendendo questa realtà un modello da esportare in tutta Italia. Il Serafico, dunque, non è solo un centro di cura, ma un vero e proprio cantiere aperto che mira a costruire un futuro migliore per tutti.

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