
Benedetti i vessilli e consegnate le Chiavi della città
Ad Assisi è cominciato il Calendimaggio, nonostante un pomeriggio segnato da temporali e pioggia intensa che ha causato alcuni ritardi nell’avvio della cerimonia inaugurale. Il tradizionale evento, che ogni anno richiama numerosi partecipanti e spettatori, ha preso il via con la benedizione dei vessilli delle due Parti storiche. La Nobilissima Parte de Sopra ha ricevuto – come scrive La Nazione a firma Maurizio Baglioni – la benedizione all’interno della Cattedrale di San Rufino, mentre quella della Magnifica Parte de Sotto è avvenuta nella Basilica di San Francesco.
Particolarmente sentita la cerimonia nella Cattedrale, officiata da don Alessandro Picchiarelli. Il parroco, insignito del titolo di “Gran Mammone”, ha guidato un momento ricco di commozione in memoria di don Cesare Provenzi, scomparso lo scorso settembre. Fortemente legato alla Parte de Sopra, Provenzi era noto per la sua partecipazione attiva e per il gesto di suonare le campane durante la notte in caso di vittoria della fazione blu.
In piazza del Comune si è tenuto il rituale passaggio delle Chiavi della Città: il sindaco di Assisi, Valter Stoppini, ha ufficialmente consegnato le chiavi al Maestro di Campo, Bruno Cianetti, incaricato di sovrintendere allo svolgimento della rievocazione. Subito dopo, le due Parti sono entrate in corteo nella piazza gremita, con la Nobilissima che ha restituito il Palio conquistato nell’edizione precedente.
Durante la cerimonia, ha preso la parola anche il presidente-magistrato dell’Ente Calendimaggio, Stefano Venarucci, il quale ha accolto e presentato i tre giurati scelti per valutare le rappresentazioni delle due fazioni. A comporre la giuria di quest’anno sono Lorenzo Donati, direttore di coro, Élisabeth Crouzet-Pavan, docente e storica, e il regista e sceneggiatore Maurizio Schmidt.
Malgrado le avverse condizioni meteorologiche, tamburi, chiarine e voci hanno prevalso sui tuoni, scandendo i ritmi della manifestazione. Il Calendimaggio è così ufficialmente cominciato, mantenendo viva una delle tradizioni più sentite della città serafica.
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