Assisi, Proietti, la famiglia non è un’etichetta elettorale

Per lunghi anni chi ha amministrato la città ha dimenticato la famiglia

Elezioni Assisi, Proietti: "Servono servizi e non prediche"

Assisi, Proietti, la famiglia non è un’etichetta elettorale

da Stefania Proietti
La famiglia è il nucleo fondamentale della società. È un bene immenso e prezioso che va custodito e nutrito ogni giorno. Non può essere svilito e utilizzato per attacchi elettorali. Chi si autoproclama l’unico detentore dei valori cattolici non ama la famiglia ma vuole “usarla” a suo vantaggio. La nostra città è depositaria del messaggio universale di San Francesco un messaggio di amore, di dialogo, di profondo rispetto per il creato.  Per lunghi anni chi ha amministrato la città ha dimenticato la famiglia, non l’ha difesa, le ha negato qualsiasi sostegno e aiuto.

Avrebbe potuto attuare azioni, progetti e intere politiche familiari ma non lo ha fatto! Solo oggi, tentando un disperato recupero del consenso elettorale, ci si ricorda dell’importanza di questi temi, se ne distorce consapevolmente il significato e si pensa -erroneamente- di ottenerne beneficio.

Potrei di seguito elencare le tante azioni che in tutta Italia e in tantissimi comuni dell’Umbria le amministrazioni comunali di ogni colore pongono in essere a sostegno della famiglia ma basterà un dato, quello più umiliante: Assisi non ha un asilo nido comunale.

Assisi

4 Commenti

  1. Attacco vergognoso da parte di chi si candida col partito democratico che la famglia l’ha distrutta a livello culturale, morale e legislativo. Indice di debolezza dopo che finalmente il Vescovo ha dichiarato che il partito democratico e chi ci si allea non è votabile da parte dei cristiani e di chi crede nei veri valori. Mai Assisi deve finire in queste mani

  2. Nessun attacco, ma solo la constatazione che questo partito democratico che si candida a guidare la città di Assisi è lo stesso che a livello nazionale ha operato scientificamente per smantellare il welfare e le tutele della famiglia…promuovendo pericolose leggi che rischiano di negare la “vera ed unica famiglia”.Nessun sostegno alle nascite, alle mamme e papà che tutti i giorni “lottano” per conciliare la gestione dei figli e del lavoro. Ogni cattolico non può non portare nella vita politica e pubblica i propri valori di riferimento…

  3. Attenzione, gentile Sig.ra Proietti, come cittadino, genitore, lavoratore autonomo, contribuente, etc. etc. ma soprattutto come cittadino europeo dell’oggi, userei molta cautela nel distinguere coloro che gridano prima “libertà” e poi famiglia, cultura eeducazione e valori, da quelli che gridano “FAMIGLIA”, “CULTURA”, “EDUCAZIONE”, senza aver bisogno di evocare la libertà, perchè la FAMIGLIA, la nostra CULTURA, la nostra EDUCAZIONE è la nostra stessa LIBERTÀ, quella che gridiamo attraverso i nostri movimenti di popolo ad un Family Day e ai nostri governanti i quali, dietro l’egida dell’EU e la giustificante delle richieste arroganti dell’EU, hanno pianificato ciò per cui scendiamo oggi in piazza a reclamare la tutela di quella libertà. Troppo facile eppellarsi alla cultura storica, alla bellezza della tradizione, alla sostenibilità di un patrimonio artistico in gran parte sacro, quando tutto ciò reclama il riconoscimento di quella matrice che l’EU vuole svellere, dimenticando che tutto ciò non avrebbe più alcun senso e valore senza quella storica paternità. Mi spiace, senza averne con lei che nemmeno conosco, Sig. Proietti, si è scelta il partito sbagliato…

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