Coppia gay si promette amore eterno, ecco la prima unione civile ad Assisi

Finalmente dopo tante peripezie si sono sposati. Il loro sì vicino alla Basilica di Assisi

Coppia gay si promette amore eterno, ecco la prima unione civile ad Assisi

Coppia gay si promette amore eterno, ecco la prima unione civile ad Assisi ASSISI – Finalmente dopo tante peripezie si sono sposati. Il loro sì vicino alla Basilica di Assisi. Sono due ragazzi omosessuali che hanno dovuto lottare contro i pregiudizi di una società ancora molto indietro. Lorenzo, angelano di origini romane e Sasha proveniente dall’Ucraina, hanno coronato il loro sogno d’amore. Le loro nozze sono state celebrate sabato scorso ad Assisi, nella sala degli Sposi di palazzo Vallemani dal funzionario di stato civile Fiorella Bordichini. Non sono mancate le difficoltà. Al comune intanto arrivano le critiche, però i due giovani hanno coronato il loro sogno d’amore. Tutto è andato bene e dopo il sì, la festa con amici, parenti e fotografie di rito davanti alla Basilica di San Francesco.

«Ci siamo conosciuti nel 2011 e siamo andati a convivere – hanno raccontato i giovani al Corriere dell’Umbria che oggi riporta un’intera pagina dedicata al loro matrimonio -.  Tre anni fa abbiamo deciso di sposarci, ma in Italia non c’era ancora una legge che lo consentiva”. Poi le unioni civili sono state legalizzate e i due ragazzi hanno deciso di sposarsi.

“L’ufficio anagrafe del Comune ci aveva richiesto il nulla osta di Sasha, in quanto cittadino ucraino – ha spiegato Lorenzo – ; è stato l’inizio di una lunga serie di intoppi burocratici”. Dal consolato, al ministero, girando molti uffici. Alla fine ottengono il certificato di stato libero, un’autocertificazione autenticata dal notaio.

“Il Comune di Assisi – dichiarano gli sposi – accetta il documento e si fissa la data delle nozze al 14 gennaio: parte l’organizzazione e gli inviti – hanno raccontato – in seguito le funzionarie comunali ci dicono che il documento non era valido: non potevamo più sposarci. Ci hanno sbattuto le porte in faccia, costretti a raccontare la nostra storia in mezzo ad un corridoio e davanti ad altra gente, ci hanno intimato di andarcene e di chiamare i vigili – hanno detto – ci siamo sentiti discriminati e offesi: se non riceveremo le dovute scuse da parte del Comune di Assisi, agiremo legalmente”.

La coppia tiene comunque a ringraziare il funzionario di stato civile Fiorella Bordichini. Una storia con un finale piacevole – conclude il Corriere – , anche grazie a Riccardo Strappaghetti responsabile dello sportello informativo legale di Omphalos e del consigliere dell’associazione Pietro Diana.

 

 

3 Commenti

  1. Macché amore eterno!!! Sono contratti tra persone! Non è un matrimonio! Né una famiglia! San Francesco e Santa Chiara si stanno rigirando sulla tomba!

    • Vergognati imbecille, sia per il contenuto che per la forma!
      Siamo anche noi una coppia omosessuale sposata da novembre 2016, per fortuna noi abitiamo in un comune più aperto e meno oppresso dall’ingerenza cattolica e voglio sbatterti in faccia che il nostro è un contratto matrimoniale a tutti gli effetti tanto quanto i vostri matrimoni cattolici, voglio sbatterti in faccia che noi siamo una famiglia, che ci amiamo, che abbiamo il diritto, se vogliamo, di crescere un figlio o una figlia nostro o adottato!
      Voglio sbatterti in faccia che le persone come te rovinano il mondo, abbassano il livello di rispetto per la chiesa come istituzione in genere e dimostrano che purtroppo il mondo è ancora pieno di bigotti ignoranti ipocriti e buffoni. Spero che la prossima volta tu possa avere la buona creanza di tenerti per te le tue insulse opinioni. Martina ALESSANDRO
      PS.. LA PROSSIMA VOLTA FIRMATI.

    • Non so se sarà eterno questo amore; come tutti gli amori può anche finire, ma il mio augurio è che duri per sempre. Sono felice per due persone che si amano e che hanno FINALMENTE, come in tutti Paesi minimamente civili, potuto coronare un sogno. Io sono sposato da alcuni decenni con mia moglie e non vedo perchè altre coppie, omo o etero, debbano essere infastidite da giudizi retrogradi. Credo che San Francesco e Santa Chiara potrebbero rigirarsi nella tomba solo al pensiero che c’è qualcuno che deve rompere le palle giudicando i sentimenti del prossimo. Ognuno farebbe bene perdere del tempo ragionando sulla propria vita lasciando i giudizi sulle vite altrui in un sacchetto dell’immondizia

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