Elezioni Assisi, Mignani sindaco: «Aeroporto addio»
da Francesco Mignani (candidato Sindaco elezioni 2016)
Prescindendo dalla polemica politica, noi del Movimento Mignani – Scelgo Assisi e Movimento Giovani per Mignani, siamo oltremodo preoccupati per la situazione che si sta delineando a proposito dell’aeroporto San Francesco. Sessanta milioni di euro sono stati spesi per la riqualificazione e l’ampliamento di un’infrastruttura non più sostenibile. La concessione ventennale richiede che vengano garantiti alcuni risultati, come la quota di 500 mila passeggeri l’anno e il pareggio di bilancio.
Nell’impossibilità di soddisfare le richieste della concessione, l’unico spiraglio di luce per la sopravvivenza dell’aeroporto sembra essere offerto da Alitalia, che però ha chiesto 6 milioni di euro per restare, non garantendo la copertura delle coincidenze dei voli da Roma per gli approdi nazionali e internazionali.
Considerando l’impossibilità di un esborso di tale entità, secondo la presidente Marini sarebbe auspicabile destinare gli investimenti futuri alle ferrovie, in particolar modo per garantire l’alta velocità in Umbria. Dall’altra parte, il segretario e consigliere regionale del PD Leonelli scongiura l’ipotesi che lo scalo di Sant’Egidio venga ridimensionato.
Noi del Movimento Mignani –Scelgo Assisi e del Movimento Giovani per Mignani, riteniamo che parallelamente allo sviluppo del sistema ferroviario, all’intercettazione dell’alta velocità e quant’altro, sia necessario cercare di risolvere il problema dell’aeroporto in modo da non perdere l’occasione che uno scalo come il nostro può offrire. Non dimentichiamoci che il turismo, religioso e non, è la nostra principale risorsa e che in quanto tale va incrementato; Assisi è una destinazione internazionale ed è patrimonio dell’UNESCO. Noi del Movimento Mignani –Scelgo Assisi e del Movimento Giovani per Mignani, quando saremo amministratori, porremo l’attenzione sulla valorizzazione del turismo, proponendo l’apertura di collegamenti con paesi economicamente forti, tali da garantire quell’afflusso qualitativo e quantitativo di persone.
A tal proposito, ricordo il mio impegno per l’apertura della tratta da e per Tel – Aviv, che solo per motivi legati al conflitto bellico non è stata introdotta, ma che con un po’ di lungimiranza si sarebbe potuta riprendere. Riteniamo necessario che la politica debba promuovere il reperimento di risorse, non solo pubbliche, ma anche private nazionali e non, per poter garantire un futuro all’aeroporto. E’ questione di metodo e di organizzazione, oltre che di buona volontà: siamo pronti ad accettare la sfida.
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