Lupo avrà la sua giornata ad Assisi, capitale mondiale dell’ecologia

Assisi Nature Council, verrà lanciata la Carta di Assisi

Lupo avrà la sua giornata ad Assisi, capitale mondiale dell’ecologia

Lupo avrà la sua giornata ad Assisi, capitale mondiale dell’ecologia
ASSISI, 26 aprile 2017 – Ad Assisi, capitale mondiale dell’ecologia, il 18 maggio si ‘celebra’ la giornata del lupo, un momento per raccontare e far conoscere la vera storia del lupo in Italia. Ad organizzare la giornata (che vedrà anche una mostra fotografica) è l’Assisi Nature Council, di concerto con la Città di Assisi, il Piccolo Teatro degli Instabili, la Lipu e l’Università dei Parchi, con la consulenza scientifica di Gruppo Lupo Italia.

Si tratta – spiega l’Anc – di un incontro unico di istituzioni, naturalisti, esperti, appassionati e cittadini con le scuole; seguito dal Convegno “Chi ha paura del Lupo cattivo?” per far Pace con la Natura, e salvaguardare l’equilibrio  ecologico della Madre Terra. In tale occasione verrà lanciata la Carta di Assisi: un vibrato appello per la natura, che partendo dalla storica operazione San Francesco, richiama ai valori della nostra Casa Comune, dei Parchi del Mondo e della Vita sul Pianeta”.
La giornata del lupo prevede dalle 9 alle 12, nella sala della Conciliazione del Comune di Assisi, l’incontro con le scuole, al quale parteciperanno  Stefania Proietti, Sindaco di Assisi; Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento;  Claudia Travicelli, assessore comunale alle Politiche scolastiche ed educative; Fulvia Angeletti, del Piccolo Teatro degli Instabili. Prevista la presentazione del libro “Francesco e il Lupo di Armenzano” di Giorgio Bagnobianchi.

Dalle 14.30 alle 18, sempre nella Sala della Conciliazione, andrà in scena il Convegno naturalistico aperto al pubblico “Chi ha paura del lupo cattivo?”. Oltre al sindaco Proietti e all’assessore Travicelli, parteciperanno Fernanda Cecchini, assessore regionale all’Agricoltura, cultura e ambiente, Maria Luisa Cohen – Presidente Assisi Nature Council onlus e  Fr. Jorge Fernandez – Responsabile della “Statio Peregrinorum”. Relatori Lauro Marchetti – Giardini di Ninfa, Jacopo Simonetta – Divulgatore scientifico; Paolo Breber – Esperto indipendente, Alessandro Polinori – LIPU; Enrico Migliaccio – Centro Studi Ecologici Appenninici;  Franco Tassi – Gruppo Lupo Italia.


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Il lupo grigio (Canis lupus Linnaeus, 1758), detto anche lupo comune o semplicemente lupo, è un canide, presente nelle zone remote del Nordamerica e l’Eurasia. È il più grande della sua famiglia, con un peso medio di 43–45 kg per i maschi, e 36-38,5 kg per le femmine.[2] Come il lupo rosso, il lupo grigio si distingue dagli altri membri del genere Canis per le sue maggiori dimensioni e per il suo muso e le orecchie meno appuntite.[3] Il suo mantello invernale è lungo e folto, di colore prevalentemente grigio variegato. Alcuni esemplari presentano anche mantelli bianchi, rossi, bruni o neri.[4]

È la specie più specializzata dei Canis: lo dimostrano l’adattamento alla caccia grossa, la sua natura gregaria[5] e il suo linguaggio del corpo avanzato.[6][7] Ciononostante è ancora abbastanza vicino geneticamente agli altri Canis, inclusi il coyote[8][9] e lo sciacallo dorato[10] da poter produrre ibridi. Il suo parente più vicino è il cane domestico, con cui condivide un progenitore comune che si divise 14.900 anni fa.[11]

È l’unico Canis presente sia nel vecchio che nel nuovo mondo.[9] Il lupo apparve per la prima volta nell’Eurasia nel Pleistocene, giungendo in Nordamerica almeno tre volte durante l’epoca Rancholabreana.[9] È un animale sociale, il cui gruppo sociale consiste di una famiglia nucleare.[2] Il lupo è tipicamente un predatore alfa, minacciato seriamente soltanto dagli umani e dalle tigri.[5][12][13][14] Si ciba prevalentemente di ungulati di grossa taglia, ma anche di animali più piccoli, bestiame, carogne e spazzatura.[4]

Il lupo grigio è uno degli animali meglio conosciuti e studiati. Su di esso sono stati scritti più libri che su qualunque altro animale selvatico.[15] Ha una lunga storia d’associazione con gli umani, essendo detestato e perseguitato dalla maggior parte delle comunità pastorali, ma rispettato sia dalle comunità agrarie che da quelle di caccia e raccolta.[16] Sebbene la paura dei lupi sia caratteristica di tante culture umane, la maggior parte degli attacchi sugli umani sono stati attribuiti ad animali rabbiosi. I lupi non rabbiosi hanno attaccato e ucciso esseri umani, soprattutto bambini, solo sporadicamente, essendo timidi per natura.[17]

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