
Mezzi pubblici, il gruppo Sei di Assisi se…spiega
Da Lucio Pallaracci – coordinatore dei Sei di Assisi se
ASSISI – Come il rilancio della Città può passare anche attraverso l’attivazione di maggiori mezzi pubblici. Finalmente dopo anni di oblio, si ritorna a parlare di mezzi pubblici per il centro storico. E pensare che dai 4 minibus che giravano su tratte diverse all’inizio degli anni 70′ si è arrivati oggi ad uno solo che copre 2 percorsi differenti in successione.
E’ chiaro che se si vuole rilanciare Assisi come Città vitale e fare si che “accessibile” o “smart” e ” green” non siano solo parole vuote oggi più che mai occorre sviluppare dei servizi per i residenti nel segno della modernità e questo passa sicuramente attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici con tratte frequenti, oltre che tra i principali parcheggi utili maggiormente al flusso turistico, tra la Zona di Espansione Est ed il Centro.
La Zona Espansione Est meglio conosciuta come Zona Ivancich (e dintorni) è fin dall’epoca della sua incompiuta realizzazione secondo il Piano Astengo (che ricordiamo ivi prevedeva spazi pubblici di socializzazione come una piazza multifunzione e un anfiteatro all’aperto mai realizzati) poco più che un dormitorio panoramico sulla valle: carente nella viabilità, nelle zone verdi, nelle aree di sosta, nei servizi, nelle infrastrutture idrauliche (leggi fogne).
A causa degli scarsi collegamenti collettivi ed alla limitata possibilità di parcheggio gratuito nel centro storico i residenti “fuori le mura” piano piano si sono rivolti all’esterno del territorio per fare acquisti, per incontrarsi, per socializzare. Risultato: la desertificazione della parte storica, vivace di volti sconosciuti solo nei periodi di grande afflusso di visitatori, ed un fiorire monotono di attività commerciali sintonizzate solo sulle esigenze turistiche.
Come trovare i denari per questo? A Spello ad esempio, un comune di circa 8000 abitanti e con un bilancio sicuramente inferiore al nostro, ci sono riusciti dato che esiste una navetta GRATUITA che per tutta la mattinata collega vari punti della paese per non parlare della quasi totalità dei parcheggi addossati alle mura non a pagamento. Forse è il caso di ripensare a come spendere i denari pubblici, essendo oculati nell’impiego dei soldi per le luci ,i lustrini e i “grossi” eventi che ben poco hanno restituito ai cittadini ed ai turisti e investendo di più nei servizi per i residenti e nel recupero e soprattutto nella finalizzazione delle strutture storiche che possono offrire un ritorno non effimero ed a lungo termine delle somme impiegate.
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