![concerto-mortaro-grande (4) Universo Assisi, gli ArcHertz, hanno suonato dentro il cratere del Mortaro Grande [FOTO]](https://www.assisioggi.it/wp-content/uploads/2017/07/concerto-mortaro-grande-4-678x381.jpg)
Universo Assisi, gli ArcHertz, hanno suonato dentro il cratere del Mortaro Grande
ASSISI – Il suono del vento, dell’erba, dei passi, delle voci, dentro il Mortaro Grande. La performance siti-specific nella dolina del Subasio ha lasciato il segno. Di sicuro “ArcHertz – Assisi, The Green Room Edition” è stato il concerto più emozionante che il pubblico di UniversoAssisi abbia potuto ascoltare.
Una “magia” musicale coniata su misura per l’occasione da un gruppo di dieci artisti della musica sperimentale contemporanea, grazie alla collaborazione degli abitanti e agli amanti del Subasio che conoscono bene il luogo in tutte le sue sfaccettature, e che quindi si sono resi disponibili a fare da “consulenza” per una settimana.
Il concerto, via bluetooth per esigenze di “rispetto dell’ambiente” sotto il profilo dei decibel, è stato curato da Martina Muzi e Charli Tapp e ha visto la partecipazione di cinque curatori di festival sonori e cinque musicisti sperimentali europei tra cui Ruggero Pietromarchi (Terraforma), Iommy Sue, Aude Van Wyller (Missing#), Hugo Saugier (Echos), Fabian Ainardi, Theo Revelen Bernard (Silo). Loro a dare vita, in diretta, alle contaminazioni tra la musica elettronica e le campionature ambientali.
Un mix sonoro che il giovane pubblico non si è voluto perdere, nonostante le alte temperature.
Un via vai di persone che, indossate le cuffie, si sono calate dentro la dolina per lasciarsi cullare da una voce a dir poco suggestiva: quella del Mortaro Grande.
Una performance site-specific con alcuni protagonisti della scena europea di musica sperimentale contemporanea. Il Mortaro Grande ha accolto un altro appuntamento tanto atteso di UniversoAssisi. Gli ArcHertz – Assisi, The Green Room Edition hanno suonato proprio dentro grande dolina del Monte Subasio.
Un concerto straordinario quello di oggi che ha visto molte persone presenti. Tutti con auricolari bluetooth messi a disposizione dall’organizzazione per il rispetto dell’ambiente.
Un progetto curato da Martina Muzi e Charli Tapp che ha visto la partecipazione di cinque curatori di festival sonori e cinque musicisti sperimentali europei tra cui Ruggero Pietromarchi (Terraforma), Iommy Sue, Aude Van Wyller (Missing#), Hugo Saugier (Echos), Fabian Ainardi, Theo Revelen Bernard (Silo).
Che dire, l’inizitiva estremamente positiva, vanificata da questa trovata con l’ascolto in cuffia. Con tale modalità, usata quotidianamente in ogni luogo, non si creano le condizioni di ascoltare musica o altro in modo naturale nel luogo individuato. In altre parti d’Italia, molto più suggestive del Subasio, non si mettono in atto tytte queste dierrologie fine a se stesse solo per darsi un po’ di visibilità. Cito solo un evento tra i tanti: “I suoni delle Dolomiti 2017, il meglio della musica sulle vette trentine”. Da quelle parti non soffrono di paranoia, eppure quelle montagne sono state dichiarate dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità”.
Che dire, l’inizitiva estremamente positiva, vanificata da questa trovata con l’ascolto in cuffia. Con tale modalità, usata quotidianamente in ogni luogo, non si creano le condizioni di ascoltare musica o altro in modo naturale nel luogo individuato. In altre parti d’Italia, molto più suggestive del Subasio, non si mettono in atto tutte queste dietrologie fine a se stesse solo per darsi un po’ di visibilità. Cito solo un evento tra i tanti: “I suoni delle Dolomiti 2017, il meglio della musica sulle vette trentine”. Da quelle parti non soffrono di paranoia, eppure quelle montagne sono state dichiarate dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità”.