Il funerale di Davide Piampiano, la bara portata a spalla dai tamburini 📸 FOTO

Il funerale di Davide Piampiano, la bara portata a spalla dai tamburini

Il funerale di Davide Piampiano – E’ stato Alessandro (dj Prez), l’amico con cui Davide Piampiano si trovava a caccia mercoledì quando quel colpo di fucile lo ha colpito a morte nel parco del Subasio, a suonare due pezzi remixati da Davide (dj Dax)

Lo ha fatto all’uscita del feretro dalla cattedrale di San Rufino. Prima e dopo della musica suonata dall’amico sono stati i tamburini della Nobilissima Parte de Sopra a suonare nel sagrato. Il feretro è entrato in chiesa portato a spalla dai tamburini della Nobilissima Parte de Sopra, mentre al termine del funerale sono stati i compagni della squadra di calcio del Viole, dove Davide militava, a trasportare fuori la bara che è stata poi tumulata nella cappellina di famiglia al cimitero di Capodacqua.

A celebrare il funerale è stato il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino con un’omelia incentrata sulla fede e sulla morte con l’assistenza del parroco don Cesare Provenzi: «La morte è arrivata non per mano di Dio ma perché l’uomo ha peccato. La fede però è più forte della morte e consente di raggiungere Dio ed esser felici insieme a lui. Tragedie come questa ci lasciano senza parole – ha detto il presule – ma sappiamo che Davide è già nelle mani di Dio. Lo affidiamo al Padre affinché la sua giovinezza rifiorisca nella sua casa».

La morte di Davide Piampiano ha coinvolto non soltanto la famiglia e i tanti amici del ragazzo, ma un’intera città. Davide era infatti un figlio di Assisi apprezzato da tantissime persone non solo perché impegnato nell’attività ricettiva e ristorativa della famiglia ma anche per il suo coinvolgimento nel Calendimaggio e per la sua passione per la musica e per il calcio.

È stata scelta la giornata di domenica per consentire alle tante persone che conoscevano Davide di stringersi attorno alla famiglia. Il rito funebre è stato animato dal coro de Sopra.

Diversi i particolari ancora da chiarire sulla sua morte, nonostante l’autopsia eseguita nella tarda serata di venerdì dal medico legale Sergio Scalise Pantuso.

L’esame sembrerebbe abbia in parte indicato la strada dell’incidente, ma non si ha la certezza. Si è in attesa dell’esame istologico della parte del corpo del ragazzo raggiunta dal colpo e del cosiddetto Stub, un esame che serve a rilevare le eventuali tracce di polvere da sparo, in questo caso, nella mano della vittima per avere la certezza che lo sparo si partito dal suo fucile.

Dubbi anche sulla sulla distanza da cui è partito il colpo, compreso il fatto che possa essere non stato esploso a bruciapelo. Resta ancora da trovare del bosco il bossolo della cartuccia. Elemento che non porta ad archiviare l’indagine come un semplice incidente.

Secondo le prime ricostruzioni era in compagnia di un amico e poi era stato allertato un altro cacciatore, residente nella zona, per aiutarli nella ricerca di un cane che si era allontanato. Quanto all’ipotesi di bracconaggio i relativi accertamenti si svolgeranno in un secondo momento.



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