
Pazzo di gelosia, picchia la compagna e le rompe tre costole
Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, emessa dai del Tribunale di Perugia, nei confronti di un uomo — classe 1991 — indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni nei confronti della ex compagna.
La donna, in sede di querela, ha riferito che lo scorso 7 giugno a seguito di una discussione per motivi di gelosia, il 31enne era andato in escandescenza e, dopo averla spinta a terra, l’aveva aggredita e presa a pugni, arrivando persino a romperle tre costole.
Affetto da una gelosia ossessiva e morbosa
Secondo quanto riferito dalla vittima, l’uomo — affetto da una gelosia ossessiva e morbosa — era solito arrabbiarsi e aggredirla ogniqualvolta capitasse di incontrare degli amici. La donna ha spiegato agli agenti che, dopo un periodo di separazione a seguito dell’insistenza dell’uomo, aveva deciso di riprendere la relazione.

La situazione era nuovamente degenerata quando lo scorso 14 agosto, mentre erano intenti a fare la spesa, avevano incontrato il cognato. Il compagno, infatti, una volta ritornati a casa aveva iniziato ad aggredirla. La vittima, a quel punto, esasperata dalla situazione e con la scusa di dover tornare nella propria casa era andata al pronto soccorso e, dopo le cure del caso, si era recata presso la sede del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Assisi per chiedere aiuto ai poliziotti ad uscire dall’incubo che stava vivendo.
È emerso che l’uomo, si era ripetutamente lasciato andare ad aggressioni verbali c fisiche contro l’ex compagna procurandole uno stato di sofferenza, depressione e paura. In ragione della gravità degli episodi, terminati gli accertamenti della Polizia dì Stato e ricostruita compiutamente la vicenda, è stato contestato all’uomo il reato di maltrattamenti in famiglia con contestuale richiesta di applicazione di una misura cautelare.
Il Gip presso il Tribunale di Perugia
Il Gip presso il Tribunale di Perugia, considerati i gravi indizi di colpevolezza, la sussistenza delle esigenze cautelati e il pericolo di reiterazione del reato, ha emesso un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, nonché ai luoghi di lavoro o quelli abitualmente frequentati dalla persona offesa. Ii divieto, peraltro, è stato corredato da quello ulteriore di mettersi in contatto con qualsiasi mezzo con la persona offesa dal reato. Una volta emesso il provvedimento, gli agenti hanno provveduto a rintracciare l’indagato e ad eseguire la misura cautelare.
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