
Rubava le offerte in chiesa ad Assisi, beccato dalla Polizia L’occhio sempre vigile e attento degli operatori della Squadra Volante del Commissariato P.S. Assisi ha consentito di assicurare alla giustizia un ladro specializzato nei furti in chiesa. Mentre gli agenti effettuavano un normale pattugliamento, notavano un individuo, con precedenti per furto in luoghi sacri, mentre scendeva dalla scalinata secondaria di una chiesa di Assisi con una mano chiusa, nel tentativo di occultare qualcosa.
A quel punto l’uomo veniva bloccato e mostrava le monetine nascoste nella mano; sentitosi alle strette confermava lui stesso di averle rubate poco prima dai raccoglitori della questua.
Gli agenti effettuavano pertanto la perquisizione personale dell’uomo, a seguito della quale rinvenivano, nella tasca dei pantaloni, altre monete per un valore complessivo di circa 5 euro e, all’interno del borsello che teneva a tracolla, numerosi ritagli di nastro biadesivo ed un pezzo di flessometro metallico lungo circa 20 cm., strumenti utilizzati solitamente per prelevare denaro dalle cassette delle offerte.
La perquisizione veniva estesa anche all’autovettura
La perquisizione veniva estesa anche all’autovettura in suo possesso, che aveva parcheggiato a breve distanza dalla chiesa; all’interno veniva trovato un altro flessometro, due rotoli di biadesivo, una forbice e una tenaglia. L
L’uomo, condotto presso gli Uffici del Commissariato per la formalizzazione degli atti e compiutamente identificato per un 55enne originario di Palermo ma residente da tempo ad Assisi, veniva pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria per possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli, ed il materiale sottoposto a sequestro.
Veniva contestualmente avviata attività investigativa
Veniva contestualmente avviata attività investigativa per verificare anche l’avvenuto furto, tramite l’acquisizione delle immagini della videosorveglianza interna della chiesa. Dalla visione dei filmati, operata da personale della Polizia Scientifica, si accertava chiaramente la condotta delittuosa dell’uomo che veniva ripreso, in modo nitido e chiaro, armeggiare davanti alla cassetta delle offerte mentre, inginocchiato, faceva finta di pregare. Per tale motivo il 55enne veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria anche per furto aggravato e, nei suoi confronti, veniva avviata la proposta per il Foglio di Via Obbligatorio.
Se ‘sti cinque euro glie li avesse regalati il parroco non sarebbe successo ‘sto casino.
5 euro!!! Sicuramente un delinquente pericoloso da assicurare alla giustizia!!! Forse avrà avuto fame?? Chissà!!!! Ormai stiamo dando la caccia ai disgraziati che si arrangiano come possono.. La chiesa deve donare ed aiutare i poveri…se fossi stato il parroco non lo avrei fatto arrestare. …anzi lo avrei invitato a mangiare un pasto caldo….dico bene Don Migliosi?
Caro Povero, tanta pace anche a Lei, non so se lei sa come funziona il sistema degli aiuti che la chiesa e i servizi sociali erogano a chi li chiede e a chi è effettivamente nel bisogno, la prego di leggere a fondo pagina dopo i tanti commenti più o meno congrui
Si chiede al parroco, perché rappresentante della chiesa, di dare 5 euro a questo ladro, cosa che avviene spesso. Ma nessuno dice che se il furto di 5 euro fosse avvenuto in casa dei soliti benpensanti, non solo non gli davano i soldi, ma avrebbero chiamato anche l’esercito. Facile parlare col cu.. (sedere) degli altri.
Infatti perché la chiesa è la casa di tutti ma soprattutto di chi ha bisogno. Ed il parroco in quanto rappresentante della casa comune deve accogliere e non far reprimere cara ipocrisia a go go. Già. ..IPOCRISIA…ti sei dato il giusto nome
E bravo il nostro Ipocrisia che paragona la casa privata,questo sì luogo “sacro” e inviolabile, alla Chiesa luogo pubblico aperto a tutti. Proprio in questi giorni al “cortile di Francesco “ è tutto un fiorire di buone intenzioni di integrazione dì sostegno ai più sfortunati, poi invece….. A Napoli se un poveretto entra in un bar trova il caffè pagato la Chiesa dovrebbe seguire tale esempio. Le cassette delle offerte devono restare aperte dove chi può da e chi ha bisogno riceve…..sennò sono solo parole.
E bravo il nostro Ipocrisia che paragona la casa privata, questo si luogo “sacro” e inviolabile” alla Chiesa luogo pubblico aperto a tutti. Un privato o come dice lui un “benpensante” mah, ha mille modi per fare del bene senza sbandierarlo al mondo come fanno altri. In questi giorni al “cortile di Francesco” è tutto un fiorire di buone intenzioni, di ecumenismo, di integrazione, poi nei fatti…. A Napoli, se un poveretto entra in un bar trova il caffè pagato. La Chiesa dovrebbe imitare questo comportamento e lasciare la cassette delle offerte aperte dove chi può mette e chi ha bisogno riceve. Sennò sono solo parole. Perché non provare? sono sicuro che le offerte aumenterebbero a dismisura. Un saluto al Parroco.
Ipocrita è chi afferma certe sciocchezze non distinguendo tra ciò che la chiesa rappresenta e quello che può fare. Affermare che la chiesa, perchè chiesa, deve dare a tutti come se fosse una banca è mistificare la realtà per il solo gusto di criticare, molto in voga su questo spazio, dove non c’è notizia che non venga criticata da tre o quattro “so tutto io”, con sparate a cui non crede nessuno, nemmeno loro. Qui concludo la questione, replicare significherebbe appartenere al gruppo menzionato, del quale lei appare un perfetto rappresentante.
Risposta insignificante caro il mio Ipocrisia o devo chiamarti Concretezza come ti firmavi prima. Vedo che se anche hai cambiato nome le idee in testa ti restano poche e confuse. Non ho parlato né di banche né di presunti “doveri” da parte del clero, ho solamente detto ( lo spiego in parole povere per te) che non si può predicare bene e razzolare male. Tutto qui. Sono lieto che non vuoi replicare ne andrebbe della poco credibilità che ti è rimasta.
Se rappresentassi Concretezza, anche nel vero senso della parola, me ne guarderei dal rispondere a quanto scrivete su questo blog voi intellettualoidi, nonché, perenni bastian contrari da strapazzo.
Ma in merito alla questione nulla è?
Lascia perdere camillo. Non sprecare il tuo prezioso tempo a spiegare a chi non può capire. Bisogna distinguere tra quello che la chiesa rappresenta e quello che può fare. Come dire non guardare come si comporta quello che predica ma ascolta quello che dice. È il problema caro camillo. Non abbiamo più esempi..non abbiamo più punti di riferimento. Abbiamo solo gente come Ipocrisia a go go….chiaro no?
Tanta pace a tutti,
ho letto con interesse i tanti diversi pensieri, soprattutto le diverse convinzioni, e le diverse percezioni che in tanti avete espresso sul tema in questo blog.
Sinceramente non avrei voluto intervenire, anche se il Sig. Povero mi ha chiamato in causa.
Intervengo nel tentativo di portare alla vostra conoscenza come è organizzata la carità nella diocesi e nelle parrocchie e le filosofie che hanno dettato queste scelte.
La concessione di aiuti verso le persone avviene sempre dietro esplicita richiesta (si rischia infatti altrimenti di umiliare le persone).
Ci sono vari luoghi per la chiesa dove le persone che manifestano un bisogno sono ascoltate, nelle parrocchie (non solo dai parroci ma anche da operatori Caritas), nei CVS centro volontariato sociale, o nel centro di ascolto di Caritas diocesana. Ad ogni ascolto, si cerca di rispondere con un intervento, a seconda dei bisogni palesati verificando anche se sono bisogni reali. Ci sono infatti tante persone che pensando di fare cosa buona vanno ad elemosinare e a piangere povertà quando invece sono avvolti dal vizio del gioco o da qualche dipendenza, per questi casi si indica un altro percorso.
La Caritas con la collaborazione del Comune di Assisi ha anche aperto un Emporio Solidale -Sette Ceste- vicino alla stazione di Santa Maria degli Angeli, una delle opere segno della Caritas che serve più di 300 famiglie che si trovano in difficoltà. Per la soluzione temporanea di altre povertà, la Caritas ha anche tre centri di accoglienza che ospitano diverse tipologie di persone bisognose di aiuto ed anche una mensa.
— Tornando al signore arrestato dalla Polizia, credo che non abbia chiesto al parroco o ad altri un colloquio per un aiuto, ma ha pensato bene di perpetuare nella sua attività di piccoli furti , visto che in macchina gli sono stati trovati attrezzi per svolgere questa attività.
Per riepilogare non ritengo giusto biasimerei il parroco, ne i poliziotti, ne la chiesa che oltre che parlare e predicare molto è anche l’unica struttura che sul territorio da una risposta di emergenza ai bisogni dei poveri. Per le risposte più strutturali ci sono le strutture dei Servizi Sociali del comune che attraverso personale specializzato e fondi a disposizione, rispondono in maniera strutturata e burocratica alle esigenze dei cittadini meno abbienti creando percorsi di uscita dalla povertà (dove possibile) o accompagnando le persone con progetti ad hoc.
Tanta pace a tutti noi