
Antenna Caminaccio, come prevedibile salta Consiglio comunale Assisi
Gli evidenti problemi di questa amministrazione si manifestano su tutti i fronti
da Isabella Giammarino
Oggi si doveva svolgere il consiglio comunale, uno dei punti da trattare doveva essere, la votazione dei membri per la commissione d’inchiesta per le antenne. «Per noi – scrive il Comitato del Caminaccio – è importante andare a verificare le carte, le varie responsabilità».
I membri del gruppo sostengono che loro sono “andati per essere presenti perché la questione ci riguarda, certi che avrebbero fatto in modo di non far istituire questa commissione, perché ormai sappiamo che nessuno di loro ha intenzione di mettere le mani su questo argomento”.
Dopo pochi minuti dall’inizio del Consiglio, dopo le procedure, l’Assemblea è saltata per mancanza dei membri della maggioranza e opposizione: “Evidentemente rimarremo spettatori – “masticano” amaro quelli del Caminaccio – di questa Amministrazione che non ha i numeri per governare”. «Questo – aggiungono in una nota – non ci stupisce in quanto abbiamo visto come sono state gestite le cose anche sulla questione antenna, dove c’è stato un tira e molla, di false notizie, prima si diceva una cosa e il giorno dopo il contrario».
Il Caminaccio si augura che “velocemente arrivi maggio e si possa dialogare con una amministrazione nuova, capace di ascoltare e rispettare i cittadini. E che sia in grado di istituire la commissione, che per noi è molto importante e che dia il via alla delocalizzazione dell’antenna, a 500 metri. Il posizionamento, che adesso è sotto gli occhi di tutti, esalta ancora di più la bruttura di questa struttura e il mal posizionamento in un parcheggio con la prospettiva verso Assisi, la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli e il Cristo delle genti”.
«Noi procederemo in tutte le sedi opportune – annunciano i membri del Comitato – affinché la procedura di delocalizzazione sia realizzata. Vogliamo ricordare – concludono – quale gesto vile e violento sia stata l’installazione dell’antenna durante la vigilia di Natale. Se si volevano dare permessi si sarebbe potuto procedere già dal 27 e averlo fatto il 24 è stato un vero affronto verso i cittadini».
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