Assisi e il Pincio, un amore fortemente ricambiato

Assisi e il Pincio, un amore fortemente ricambiato

di Mario Bellini – Maurizio Terzetti 
Se c’è una cosa che l’iniziativa “Assisi va al Pincio” ci ha detto chiaramente è che gli assisani sono innamorati del Pincio e, a quanto ci è pervenuto dai “colloqui” dei lecci, anche il Pincio è innamorato degli assisani.
Da un amore così intenso e duraturo non poteva non realizzarsi una serata speciale, un evento che ha dissolto per un attimo il diaframma che divide il mondo vegetale dagli umani.
E’ sembrato, anche se per brevi istanti, di vivere in simbiosi con questo magico luogo testimone di amori, amicizie, confidenze, segreti.  La musica sapientemente distillata ha armonizzato la parte poetica e rievocativa con quella più tecnica e metodologica dei progetti e delle proposte.
Certo l’assisano da sempre è un popolo fiero accorto e battagliero, pertanto alcune valutazioni emerse dal dibattito sono state stigmatizzate o accolte con riserva, altre invece giudicate da subito positivamente. In ogni caso, chi si è accostato all’evento senza pregiudizi ha notato l’assoluta genuinità dell’iniziativa, volta solamente a dare un impulso al ripristino e alla conseguente riapertura del Parco.
C’è ancora molta strada da fare, ma se, come noi stessi abbiamo provato a realizzare da semplici cittadini, le associazioni, i gruppi, le accademie, le scuole e i sodalizi della Città, con le loro organizzazioni, anche in attesa della riconvocazione di incontri da parte del Comune, volessero darsi da fare e proporre concrete iniziative in grado di unire Assisi e il Pincio farebbero un gran bene al Parco e renderebbero meno astratti, più rispondenti alla natura in evoluzione del Parco, i progetti di riqualificazione ai quali si sta pensando.

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