
Ballottaggio Assisi, Matarangolo, elettori protagonisti di un cambiamento
da Franco Matarangolo
E’ di oggi l’appello dei candidati moderati della Lista Lunghi Sindaco e di quella di Uniti per Assisi, che coerentemente con la loro storia, “consigliano” quale futuro primo cittadino di Assisi il candidato alternativo a quello di sinistra. Fiorisce, dopo la disfatta elettorale di quel raggruppamento, un’intelligenza con chi è stato considerato fino ad ieri un nemico e, mentre ringraziano il loro alfiere, compiono l’ennesimo tradimento, lo smentiscono e cercano di accreditarsi per ottenere uno strapuntino al sole, nell’organigramma di un’eventuale giunta di centrodestra. Si tratta di “caporali felloni”, non è il caso di scomodare il grado di generali, che dopo aver perso gran parte delle “truppe”, si spingono ad assumere il ruolo di novelli Petain, quel maresciallo di Francia che, in un discorso alla radio del 30 ottobre 1940, invitò i francesi a collaborare con i tedeschi.
Stupisce che questi ferventi collaborazionisti non abbiano neanche il coraggio di indicare il nome del candidato da votare, individuato semplicemente come il candidato alternativo a quello di sinistra; si capisce, però, il disagio, perché il nome di Bartolini evoca il passato e la cattiva amministrazione, quello cacciato da vicesindaco per fare posto proprio a Tonino Lunghi, colui che qualche mese addietro diceva di Lunghi “… egli denuncia in realtà la propria incapacità di gestire e di indirizzare la macchina comunale”. Non si trova di meglio che fare una chiamata reazionaria alle armi per contrastare l’avvento dei bolscevichi al palazzo comunale e impedire ai cavalli dei cosacchi di calpestare il prato di S. Francesco.
Anche in questo tradiscono l’arretratezza delle loro idee politiche, che potevano far presa ai tempi di Peppone e Don Camillo. Trattano i loro elettori da sudditi da ammaestrare, mentre è dimostrato che coloro i quali votano ai ballottaggi delle amministrative sono liberi da condizionamenti ideologici e scelgono tra due persone, quella o quello che ritengono possa essere un buon sindaco per la città.
Nel caso di Assisi hanno di fronte la rappresentante di forze civiche moderate e cattoliche e di forze progressiste, Stefania Proietti, e il rappresentante di liste personali e di forze xenofobe ed estremiste, Giorgio Bartolini. Hanno, soprattutto, da scegliere tra il cambiamento e la stagnazione, tra la freschezza delle idee innovative per il futuro della città e il riciclaggio dei soliti mesterianti della politica locale, tra la valorizzazione dei diritti e dei bisogni dei cittadini e lo spaccio di favori ad amici, parenti e conoscenti, a scapito degli altri cittadini, tra chi può guardare al futuro con speranza e fiducia e chi ha esaurito ogni spinta propulsiva e non può che assecondare spinte retrive e di conservazione.
Per questi motivi, gli elettori, qualsiasi sia stato il loro voto al primo turno e a dispetto degli interessati pronunciamenti da destra e da sinistra, il 19 giugno saranno i protagonisti di un cambiamento epocale e sceglieranno convintamente Stefania Proietti, facendola diventare la prima donna sindaco di Assisi, perché amano la loro città e vogliono che la qualità della vita della comunità si elevi e progredisca e non ritorni indietro nel tempo.
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