
ASSISI – Il cane Ares è stato barbaramente ucciso. Il cane era stato in maniera assurda sottratto al padrone in centro storico a Perugia. Tre giovani – stranieri secondo le poche parole pronunciate – di cui uno armato di coltello hanno obbligato il giovane padrone (F.B, agente di commercio) ha consegnargli il cane. La lama, dopo le resistenze del padrone, è stata direttamente puntata alla gola e a quel punto F.B. ha ceduto. Secondo quanto appreso è stato trovato vicino all’Eremo delle Carceri, ad Assisi. Il collare che aveva era troppo stretto e il povero cane sarebbe morto soffocato nel tentativo di liberarsi. La denuncia per la rapina è stata fatta alla Questura e ora gli agenti della Squadra Mobile stanno indagando per capire le ragioni di un atto così apparentemente assurdo.
Non si esclude che il povero Ares sia stato costretto a combattere con altri cani per alimentare le scommesse clandestine che girano intorno a questo squallido commercio. In lacrime il padrone che ha confermato il ritrovamento del suo fedele amico e ha chiesto di essere lasciato in pace dopo essere stato doppiamente vittima di questa folle, disumana e assurda rapina.
Ancora rimangono sconosciuti i motivi che abbiano spinto i tre, probabilmente maghrebini, a rapire il cane. Così come è un mistero la tragica fine dell’animale.
AIDAA ha deciso di mettere una taglia di 5.000 euro sulla testa dei responsabili del rapimento e della morte del cane. “Non sono in grado di dire quali siano le motivazioni di quanto accaduto- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ma appare evidente che un cane non si ruba in pieno centro città e poi lo si lascia legato a 35 chilometri di distanza lasciandolo morire soffocato se non vi sono delle motivazioni particolari che comunque non spetta a noi individuare. Posso dire che come AIDAA come in altri casi a noi interessa quanto successo al cane e che qualunque siano le motivazioni crediamo si debba arrivare all’individuazione ed alla cattura dei responsabili di questo orrore. Per questo mettiamo una taglia sulla testa di questi ladri ed assassini. Ciò non toglie che mi ponga delle domande su tutta la vicenda- conclude Croce- se dietro questa storia non ci sono motivi di sfregio religioso, il cane potrebbe essere stato rapito o per addestrarlo ai combattimenti o forse anche per la riproduzione”.
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