
da Anna Voltaggio
ROMA – Si è conclusa poco dopo le 12.30 la cerimonia di canonizzazione, oggi in Piazza S. Pietro: sei nuovi Santi proclamati da Papa Francesco davanti una folla di fedeli che sono stati invitati a “seguire le loro orme, la loro fede e la loro spiritualità”, come ha detto il Santo Padre durante l’omelia. Tra questi, c’è anche un nuovo Santo per l’Umbria: Ludovico da Casoria, al secolo Arcangelo Palmentieri. Vestì il saio francescano nel 1832 e successivamente, in seguito ad una importante esperienza mistica, dal 1847 dedicò interamente la sua vita agli ultimi. Questi ultimi, oggi, erano a festeggiare la sua canonizzazione: sono i bambini e i ragazzi dell’Istituto Serafico di Assisi, fondato da San Ludovico con l’intenzione di curare e dare un’opportunità a chi è stato relegato all’ultimo posto nella società, all’epoca senza neanche il diritto all’istruzione. La lungimiranza, il carisma, il cuore di San Ludovico vivono ancora al Searfico, che negli anni è diventato un Centro d’eccellenza per la riabilitazione dei bambini con disabilità plurime e gravi, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale.
© Protetto da Copyright DMCA Il Serafico accoglie con immensa gioia e nuovo slancio questa canonizzazione, e nell’esempio del suo Santo Fondatore rinnova con ancora più forza la sua missione: prendersi cura della persona nella sua totalità, coniugando un’alta competenza scientifica a un forte spirito umanitario; l’obiettivo quotidiano è quello di migliorare la qualità della vita di bambini e ragazzi con disabilità plurime e quella delle loro famiglie.
Come San Ludovico avrebbe voluto, il Serafico è ancora un luogo senza barriere, aperto e in grado di offrire gli spazi e gli stimoli necessari per condurre una vita il più possibile ricca di gioia e gratificazione, pronto a impegnarsi sempre per raggiungere nuovi traguardi in campo medico e di inclusione sociale per i suoi figli. È una casa che abbraccia la vita.
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