Daniele Belluccini, racconta l’esperienza da volontario Milano Expo 2015

Daniele Belluccini, racconta l'esperienza da volontario Milano Expo 2015
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Daniele Belluccini, racconta l’esperienza da volontario Milano Expo 2015

da Daniele Belluccini
Piacere sono Daniele, ho ventinove anni, da sempre vivo nella valle di San Francesco d’Assisi e anche io sono un volontario Expo Milano 2015. Sono venuto a conoscenza di questa opportunità circa un anno fa, attraverso uno spot trasmesso in TV dalla Rai e mi sono subito candidato. Sono una persona curiosa e sempre alla ricerca di nuove esperienze e l’Expo con la sua mission mi ha sedotto, essendomi formato nella scuola d’agricoltura più antica d’Italia, con successiva applicazione professionale in campo enologico e oleario. Far parte di un evento universale significava per me un’occasione irripetibile.

L’accettazione della candidatura non ha tardato ad arrivare e dopo un colloquio selettivo, il passo successivo è stato effettuare dei test di formazione online previsti per il reclutamento. Il mese di luglio è stato il principio di una bellissima avventura. Giunto a Milano in treno, già in stazione si era creata coesione e collaborazione tra i volontari, recandoci insieme al briefing di presentazione in prossimità del sito espositivo. Una coinvolgente emozione indossare per la prima volta la divisa del “Team Volunteer” circondato dall’entusiasmo di cinquecento volontari provenienti da tutto il mondo; una divisa comune, per un obbiettivo comune.

Suddivisi in gruppi che ricoprivano a rotazione varie mansioni in determinate aree circoscritte. Sono stato assegnato l’AREA1 situata all’ingresso principale del sito; quest’ultima era una eccezione in quanto non prevedeva rotazioni  o cambi di mansioni, eravamo il “welcome” dell’Expo con la gradita responsabilità di accogliere e interagire con i visitatori. Fin dal primo giorno le emozioni si sono susseguite una dietro l’altra: conoscere nuove persone e tradizioni provenienti da tutto il mondo semplicemente passeggiando nel Decumano o visitando i singoli padiglioni, è un esperienza unica. Nell’Expo si respira aria di curiosità e interazione senza alcun pregiudizio.

Trovare una soluzione alle richieste più insolite dei visitatori, per poi ritrovarsi a sorridere insieme, è una delle cose più divertenti e aggradanti; persino in metropolitana e nel centro di Milano mi chiedevano info e consigli, dato che spesso al termine del turno continuavo ad indossare la divisa. Personalmente ho apprezzato molto il nostro Padiglione Italia, sono rimasto emozionato dal primo spettacolo notturno seduto ai piedi dell’Albero della vita, sono rimasto spesso in contemplazione dei tramonti che si susseguivano sulla Collina Mediterranea e dal terrazzo sospeso del Padiglione della Russia, e finalmente ho avuto l’occasione di conoscere approfonditamente la cultura orientale. Nel sito ogni giorno si festeggiava un paese o un presidio alimentare, mi piaceva molto interagire e far parte integrante di questi eventi.

L’Expo Milano ha concesso alloggio e parte del vitto a tutti i volontari del mondo che non risiedevano nella regione Lombardia. Ringrazio per questo, non solo dal punto di vista economico, ma perché inaspettatamente mi ha regalato un tuffo nel passato, facendomi rivivere la mia precedente esperienza convittuale che ricordo con grande affetto nella scuola che vi citavo inizialmente, sentirsi nuovamente parte di una famiglia, questa volta internazionale. L’esperienza oltre ad avermi concesso l’opportunità di conoscere alcuni aspetti della sostenibilità mondiale, ha contribuito ad aumentare in me l’angolo di visione e di critica verso ciò che ignoriamo e molto spesso citiamo con emulazione, senza prima informarci e crearci una personale opinione. Ringrazio tutte le persone che hanno reso possibile l’esposizione, tutti i Team Leader e tutti gli amici che ho conosciuto. E’ stato un onore contribuire attivamente per il nostro paese.

volontario Milano Expo

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