Ogni domenica visite guidate alla “piccola Pompei” di Assisi

Ogni domenica visite guidate alla “piccola Pompei” di Assisi
Nel sottosuolo di Assisi si nasconde l’antica città romana

Nel sottosuolo della città di Assisi si celano luoghi che hanno attraversato il tempo e sono arrivati fino a noi con tutta la loro bellezza ancora intatta. Il fascino dell’antica Assisi emerge nelle strutture sotterranee delle due domus romane, la Domus di Properzio e la Domus del “Lararium”. Da febbraio a maggio tutte le domeniche si potranno visitare con la visita guidata in programma alle ore 15. Per rendere la visita più affascinante è possibile prenotare anche tour esclusivi per due persone con guida privata.

È una piccola Pompei nel cuore di Assisi: entrambe le domus, infatti, presentano preziose decorazioni, pavimenti originali in marmi e mosaici e raffinati affreschi estesi fino a quattro metri in alzato. Testimoniano l’alto livello delle maestranze e dei committenti delle due abitazioni, esempi di pittura parietale romana sicuramente unici in Umbria e comunque tra i pochi presenti a Nord di Roma.

La prenotazione della visita è obbligatoria. La partenza è dallo IAT di Assisi, in piazza del Comune, 22. Il costo è di 8 euro a persona; biglietto ridotto di 4 euro dai 7 ai 14 anni e gratuito sotto i 7 anni. Aperture straordinarie nei giorni: 26, 27, 28 marzo e lunedì 25 aprile. Per prenotare: Call Center Sistema Museo 199.151.123 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15) – callcenter@sistemamuseo.it; IAT Assisi tel. 075. 8138680 – assisi@sistemamuseo.it

LE DUE DOMUS ROMANE

La Domus di Properzio è stata portata alla luce nell’Ottocento e negli anni ’50 del Novecento. L’alto livello della casa è desumibile dalla ricchezza dei pavimenti decorati con marmi pregiati e mosaici e dalle decorazioni pittoriche. Adiacente ai tre ambienti è conservato un lungo tratto del criptoportico (portico coperto) in cui si apre una nicchia decorata ad affresco con delicati tralci verdi e piccoli fiorellini rossi, sui quali poggiano vari uccellini. Alle pareti sono incisi numerosi graffiti con versetti poetici, uno dei quali nomina una “domus musae”; da qui l’attribuzione alla musa della poesia e l’appartenenza della casa al poeta Properzio. Ma la mancanza di elementi archeologici e storici non permettono con sicurezza di avvallare tale ipotesi.

La Domus rinvenuta sotto Palazzo Giampè, scoperta nel 2001, è detta del “Lararium”, poiché in uno degli ambienti scavati è stato ritrovato un lararium in terracotta raffigurante una divinità protettrice della casa. Tre ambienti adiacenti sono identificati con un soggiorno, la sala da pranzo e il tablinium.

Tutte le pareti dei vari ambienti presentano pitture di alto livello tecnico, con colori molto vivi in rosso pompeiano e ocra e da quadretti con scene di vita familiare. È databile tra la seconda metà del I secolo a.C. e i primi decenni del I secolo d.C.; questa domus è fruibile esclusivamente con visione dall’alto per garantire la conservazione degli splendidi mosaici e degli affreschi da poco restaurati.

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