
da Giovanni Cianetti (Segreteria del Pd di Assisi)
Assisi, cambio uso fabbricato centro storico, arriva la risposta del PD. Con riferimento alle notizie apparse in questi giorni su alcuni social, in merito al rilascio da parte del Comune di un’autorizzazione per il cambio d’uso di un immobile ad attività turistico ricettiva, posizionato nel centro storico di Assisi è opportuno precisare:
– Il richiedente non deve essere in possesso dei requisiti per svolgere nel fabbricato l’attività richiesta (requisito previsto solo nel caso di cambi d’uso per attività agrituristiche), in quanto l’ammissibilità dell’intervento segue non la proprietà ma il bene, per cui il proprietario è legittimato a presentare richiesta di cambio d’uso all’Amministrazione, salvo poi ottenere in proprio o da terzi in caso di cessione del bene a qualsiasi titolo (affitto, alienazione ecc.), le necessarie autorizzazioni commerciali per lo svolgimento in quei locali dell’attività prevista.
Pertanto sono infondati e fuorvianti i rilievi sospettosi inerenti la legittimazione della proprietà a presentare la richiesta. E’ ovvio che il rilascio dell’autorizzazione edilizia è subordinata all’acquisizione di tutti i pareri necessari (sanitario, urbanistico, Ambientale ecc) ed al controllo da parte degli Uffici preposti del soddisfacimento dei requisiti inerenti le dotazioni territoriali e funzionali per la tipologia di attività, previste dagli art. 84 e successivi del Regolamento Regionale n. 2/2015, ivi compresa la possibilità di monetizzazione in caso di mancata disponibilità.
La responsabilità dell’Istruttoria della pratica non è in capo né al Sindaco né all’Assessore di turno, ma del Dirigente che ha l’onere della verifica di tutte le attività connesse con il rilascio dell’autorizzazione e/o permesso di costruire.
Relativamente alle scelte progettuali dell’intervento sull’edificio, peraltro vincolato ai sensi della L. 1089/39, sono stati acquisiti tutti i pareri dalla Soprintendenza. Semmai c’è da auspicare che la stessa Soprintendenza svolga tutte le attività positive, intraprese nell’approvazione del progetto, anche per richieste di autorizzazioni ambientali di interventi, certamente di minor impatto su edifici anche privi di interesse storico ed artistico, richiesti da cittadini meno rappresentativi.
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…e poi ti chiedono donazioni per i poveri e disponibilità ad accogliere…mentre loro pensano solo al Dio denaro…ma a chi crediamo più?
Caro Povero, anch’io ho spesso criticato il comportamento ambiguo dei religiosi riguardo il tema degli aiuti umanitari ma questa volta sento il dovere di spezzare una lancia a favore dei frati Cappuccini di Assisi. Ti posso assicurare, che i suddetti, da sempre assistono i bisognosi e che da loro si può trovare sempre un pasto caldo e assistenza morale. E’ tra le famiglie francescane quella che rimasta più fedele allo spirito di Francesco. Non hanno negozi, non editano giornali, non hanno rubriche televisive, e proprio per questo penso, siano stati costretti a vendere una parte dei loro beni.
Sicuramente è come dici tu camillo ma la nostra città ha perso lo spirito per cui era famosa in tutto il mondo. ..si occupano di tutto (politica compresa) meno che dei bisognosi…su questo penso siamo in tanti a pensarla così…