di Riccardo Liguori
La Conferenza episcopale umbra (Ceu), il Progetto Culturale della Conferenza episcopale italiana (Cei), l’Università degli Studi e l’Università per gli Stranieri di Perugia promuovono in Umbria un evento di grande attualità e di dibattito socio-economico e politico, oltre che storico-filosofico, rivolto a credenti e non credenti incentrato sull’umanesimo. Si tratta del Convegno internazionale dal titolo “Custodire l’umanità. Verso le periferie esistenziali”, che si svolgerà a Santa Maria degli Angeli in Assisi, presso il Teatro Lyrick, dal 29 al 30 novembre, e che sarà vissuto anche come contributo culturale alla preparazione del V Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana dedicato al tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, che si terrà a Firenze nel novembre 2015.
Finalità e programma di questa due-giorni umbra di respiro internazionale sull’umanesimo, saranno presentati a Perugia nel corso della conferenza stampa indetta per venerdì 22 novembre, alle ore 11.30, presso il palazzo arcivescovile (piazza IV Novembre, 6), alla quale interverrà l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu e vice presidente della Cei. E’ un evento unico nel suo genere nel panorama culturale umbro, al quale hanno aderito molti partner istituzionali, privati e associativi, che vedrà la partecipazione, come relatori, di autorevoli esponenti italiani e stranieri del mondo accademico, ecclesiastico, socio-economico e politico, del giornalismo, dell’arte e della cultura.
La “lezione inaugurale” sarà tenuta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. Tra i molti relatori segnaliamo: Andrea Riccardi, Salvatore Natoli, mons. Bruno Forte, Mauro Magatti, Luigino Bruni, Adriano Fabris, Philippe Jenkins, mons. Giuseppe Nazzaro, Franco Vaccari, Lucetta Scaraffia, Roberto Volpi, Adriano Pessina, mons. Timothy Verdon, Sergio Givone, Ernesto Galli della Loggia, Agostino Giovagnoli, Fabrice Hadjadj, mons. Gualtiero Bassetti e i giornalisti Marco Tarquinio e Giovanni Maria Vian. Alcuni contenuti di questo atteso convegno sono sintetizzati nell’invito: «La vocazione del “custodire” non riguarda soltanto i cristiani, ma ha una “dimensione che precede” ogni convincimento laico o religioso ed “è semplicemente umana”, riguarda ogni persona. Tutti siamo chiamati ad essere custodi del creato e a chinarci con amore materno e spirito paterno verso i più poveri e i più deboli, perché in loro si trova sempre il volto di Cristo.
La profonda crisi di senso dell’uomo moderno e la perdurante crisi economica della società occidentale non rappresentano, infatti, un evento passeggero, ma stanno caratterizzando fortemente l’epoca storica in cui viviamo. Il desiderio di una umanità riscattata ci porta, oggi, verso le periferie esistenziali del mondo moderno, verso quei luoghi dell’anima dove ogni persona sperimenta la gioia e la sofferenza del vivere, nella speranza che l’umano, di fronte all’ascesa quasi inarrestabile della tecnica, ritorni al centro della riflessione e della convivenza sociale». Alla base di questo convegno si collocano due categorie interpretative: la secolarizzazione e l’umanesimo cristiano, attorno alle quali ampi, articolati e costruttivi saranno i contributi che scaturiranno dagli interventi dei relatori.
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