Assisi ha pagato un tributo pesante all’emergenza pandemica

E il tessuto economico e sociale ha subito colpi pesanti

Assisi ha pagato un tributo pesante all’emergenza pandemica

Assisi ha pagato un tributo pesante all’emergenza pandemica


di Mario Bravi e Angelo Scatena
Anche il Comune di Assisi ha pagato un tributo pesante all’emergenza pandemica. Nel 2020 nella città serafica si sono avuti 48 decessi in piu’ ,rispetto alla media  dei 5 anni precedenti e il tessuto economico e sociale ha subito colpi pesanti. Ma questa città ha le condizioni per ripartire. Lo dimostrano alcuni dati di fondo che abbiamo analizzato:a)

Sul versante demografico, di fronte ad uno spopolamento sempre piu’ costante e consistente dell’Umbria, Assisi ha  dimostrato una dinamica diversa e positiva. Infatti gli abitanti sono aumentati passando dai 27.370 del 2012,ai 27.952 del 2020 con aumento del 2,1%.Questo aumento è dovuto in gran parte agli stranieri, che passano dagli 2.721 del 2012 agli 2.929 del 2020.La popolazione al disopra dei 65 anni è pari al 24,9%,mentre gli ultra80 enni costituiscono l’8,7%.La popolazione da 0 a 15 anni rappresenta il 12,6%.Mentre il tasso di natalità è sceso dal 9,3 del 2012 ,al 6,6 del 2020 , quello di mortalità(anche questo in controtendenza rispetto al dato regionale) è sceso dall’11,8 del 2012 al 10,2 del2020.

b)Reddito e pensioni. Le pensioni di vecchiaia corrispondono a 1.004 euro lorde mensili, in linea con la media regionale, cosi’ come il reddito medio lordo annuo è di 20.432 euro annue. Le imprese attive nel territorio comunale sono 2.521 e i  lavoratori dipendenti percepiscono una retribuzione media annua corrispondente a 22.675 euro. La maggioranza dei lavoratori lavora in aziende fino a 9 dipendenti(52,7%), mentre nelle grandi imprese(oltre i 250 addetti) i lavoratori sono il 5,5%.

Nei prossimi giorni svolgeremo un incontro con l ‘Amministrazione Comunale di Assisi, per discutere non solo del bilancio, ma anche delle grandi potenzialità di sviluppo, che un territorio come quello di Assisi puo’ cogliere nell’immediato futuro, utilizzando i fondi del Recovery Fund e valorizzando al massimo la risorsa rappresentata dal territorio, dall’ambiente e dalla cultura.

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