ASSISI, RELAZIONE SUL DANNEGGIAMENTO DEL BASSORILIEVO CANOVIANO “La morte di Priamo”

Canova_Antonio,_Uccisione_di_Priamo(assisioggi.it) ASSISI – Il Comune di Assisi, in occasione della mostra dedicata ad Antonio Canova, chiedeva all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia di aderire all’iniziativa mediante il prestito di opere del proprio museo.
• Il Consiglio di Amministrazione dell’Accademia si esprimeva favorevolmente, dando mandato al Conservatore dei Beni, dott. Giovanni Manuali, di dar corso ai necessari adempimenti, tra i quali l’ottenimento della preventiva autorizzazione, sia della locale Soprintendenza, sia del Ministero dei Beni Culturali. Individuate due opere da concedere in prestito, una delle quali rappresentata dal bassorilievo canoviano in gesso “La morte di Priamo”, veniva inoltrata la suddetta richiesta di autorizzazione ed acquisita una polizza assicurativa a stima accettata.
• L’organizzazione della mostra assisana, diretta dal Signor Zeno Zoccheddu, selezionava ed incaricava la ditta Alessandro Maggi di Pietrasanta per le operazioni di movimentazione e trasporto delle opere di che trattasi.
• Tale ditta, edotta sulle modalità operative prescritte dalla Soprintendenza, veniva chiamata ad effettuare un preventivo sopralluogo onde verificare lo stato dei luoghi, nonché le problematiche connesse allo smontaggio e al trasporto delle opere interessate.
• Il prestito veniva previamente autorizzato dal Ministero – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Servizio III, con nota n.20720 dell’1.08.2013, assunta agli atti della Soprintendenza BSAE dell’Umbria e trasmessa all’ Accademia di Belle Arti con nota n.3734 del 2 agosto 2013.
• Lo stesso giorno, venerdì 2 agosto, alle ore 11.20 circa l’impresa iniziava le operazioni di smontaggio dalle staffe di sostegno del bassorilievo canoviano, provvedendo all’avanzamento della base del calco sul muletto-elevatore. A questo punto si verificava lo scivolamento della scala di destra poggiata al muro, determinando lo sbilanciamento dell’operatore che provocava la caduta della lastra, la quale si frantumava sulla colonna metallica del muletto-sollevatore. Era presente in loco il Conservatore dei Beni dell’Accademia, dott. Giovanni Manuali.
• Subito dopo l’evento e, dopo aver accertato l’incolumità delle persone, la collaboratrice dell’Accademia, dott.ssa Fedora Boco, provvedeva ad avvertire il Presidente dell’Accademia, una funzionaria di zona della locale Soprintendenza (dott.ssa Tiziana Biganti) ed il Sig. Zeno Zoccheddu, direttore organizzativo della mostra di Assisi. Inoltre si presentavano in loco i brokers della compagnia assicurativa anch’essi avvertiti.
• Alle ore 12.30 circa, il Presidente dell’Accademia, presente in loco, disponeva la chiusura al pubblico del museo e la transennatura della parte interessata dall’evento; contattava telefonicamente il Soprintendente dott. Fabio De Chirico e, in accordo con lo stesso, disponeva l’immediata ricollocazione dell’altro gesso all’interno del museo.
• Lo stesso giorno veniva diffuso dall’Accademia un primo comunicato stampa sull’accaduto e il lunedì successivo 5 agosto, in occasione di un secondo comunicato, veniva trasmessa alla stampa anche la documentazione fotografica.
• In data 8 agosto il Soprintendente dott. De Chirico, accompagnato dalla funzionaria dott.ssa Biganti, effettuava un sopralluogo e venivano eseguiti altri accertamenti da parte dei periti dell’assicurazione.
• Sempre in data 8 agosto l’Accademia inviava all’assicurazione Nationale Suisse s.p.a. formale richiesta di risarcimento del danno.
• In data 23 agosto, a conclusione dell’attività periziale di detta assicurazione e stante la necessità di ripristinare in tempi brevi l’apertura al pubblico del Museo, veniva trasmessa dalla locale Soprintendenza una scheda tecnica descrittiva delle operazioni da effettuare per il corretto recupero e messa in sicurezza dei frammenti, giacenti nella sala della Gipsoteca, in attesa dell’elaborazione del progetto di ricomposizione e restauro del calco. In tale scheda si precisava che l’area museale dove sono presenti frammenti dell’opera commisti alle attrezzature utilizzate per la movimentazione della stessa (un muletto-elevatore e due scale), doveva rimanere completamente interdetta al pubblico e a personale non autorizzato, fino al completo recupero dei frammenti.
• L’Accademia, su espressa richiesta del consigliere di amministrazione dott. Massimo Duranti, si avvaleva anche della consulenza dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma il quale inviava prontamente dei tecnici esperti i quali segnalavano la necessità di redigere una perizia, congiuntamente alla Soprintendenza, quale documento prodromico necessario per la redazione del progetto di restauro.
• L’Accademia, dopo aver contattato le ditte indicate dalla Soprintendenza, è in attesa di ricevere la suddetta perizia onde dar corso alle operazioni di recupero dei frammenti. Fino all’esito di tali operazioni il museo rimarrà chiuso e lo stato dei luoghi immutato.

Quelli sinteticamente sopra descritti sono i fatti e le circostanze concernenti il sinistro di che trattasi. Tutto ciò ha determinato un grave pregiudizio al patrimonio artistico dell’Accademia la quale deve ora perseguire il duplice obiettivo concernente, da un lato il recupero, per quanto possibile, del bassorilievo e, dall’altro, il risarcimento dei danni subìti *.

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