Programma convegno Fortini? Relatori “al di sopra di ogni sospetto”

Programma convegno Fortini? Relatori “al di sopra di ogni sospetto”

Programma convegno Fortini? Relatori “al di sopra di ogni sospetto”

  • Fortini torna in cattedra?

Continuo a non capire perché mai ci voleva di alzare un po’ di polverone polemico per avere, a due mesi dal suo svolgimento, il programma del Convegno su Fortini.
Se verrà confermato così com’è stato annunciato, l’incontro tutto cattedratico che farà tornare Fortini “in cattedra” è una scommessa secca, una provocazione contro decenni di presunta “assuefazione locale” a Fortini.

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Gli studiosi sono tutti universitari, tutti di fuori regione tranne tre docenti di Perugia, c’è un solo esponente della cultura di Assisi, Pier Maurizio Della Porta col grande lavoro sull’Archivio digitalizzato di casa Fortini; i relatori, tutti “al di sopra di ogni sospetto” di connivenza con Fortini, portano al dibattito temi secchi come alberi d’inverno, tagliati col bisturi, un pezzetto a me, un pezzetto a te: San Francesco, l’amministratore sindaco e podestà, prima e seconda guerra mondiale, il centenario francescano, l’urbanistica, le feste e la città ospedaliera.
Con un po’ di insistenza, forse questa volta sarebbe intervenuto anche Domenico De Masi, che si rifiutò – quale sdegno massimalista! – di inaugurare il Circolo Fortini.

  • La presa di distanza del Convegno dalla cultura di Assisi

Il mondo universitario italiano – dunque non internazionale, ma italiano – che discute di Arnaldo Fortini è il punto di forza del Convegno.
Ma non è, anche, una presa di distanza contro ricostruzioni di Fortini che, provenendo da Assisi, si è pensato che avrebbero finito per non contribuire a dare di Fortini un’immagine equilibrata? Ci sarà, dunque, un pieno di obiettività sul personaggio e la sua epoca?
Avremo modo di verificarlo al Convegno.

  • Due o tre cose delle quali non si parlerà

Intanto, però, alcune cose mi corre l’obbligo di dirle, dato che proprio io ho sollevato il can can polemico sull’evento fantasma che fantasma non pare più essere.
Ci sono almeno due temi molto trasversali che il Convegno non affronta e che invece meriterebbero approfondimenti: Fortini scrittore, perché tale è stato a tutto tondo, e, più di fondo, manca un’analisi del suo mestiere di storico completa, imparziale, unitaria, non da doversela andare a cercare sparsa nei singoli contributi critici.

Poi, perché non dire nulla di quei venticinque anni della vita di Fortini vissuti dalla fine della Seconda Guerra alla sua morte nel 1970? Questo è un super capitolo per illustrare la personalità di Fortini quando aveva perso tutto e riuscì, invece, a compiere ancora cose egregie per Assisi.

  • Il punto di vista di Assisi è out

La scelta secca degli universitari d’Italia, inoltre, ha finito per tagliare fuori dal Convegno ricerche effettuate da intellettuali di Assisi, come il lavoro di Ezio Genovesi – prefato da Paola Mercurelli Salari – sul 1926 e dintorni.
Infine, io un contraddittorio con una relazione che facesse in maniera intelligente e libera la summa del punto di vista di Assisi su Fortini l’avrei messo nel Convegno, affidando un intervento, senza scandali o pruderie, a un esponente della cultura di Assisi.
Le scelte radicali, in definitiva, non sempre fanno il bene della ricerca e della critica, specie quando sono fatte in nome del paludato mondo universitario e dei suoi meccanismi convegnistici.

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