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Continua la protesta dei commercianti di Assisi, #noidimenticati
Stato di diritti? No solo di doveri, e poi San Francesco Patrono d’Italia e di noi commercianti ci aiuta ora tocca anche allo stato. Continua la protesta dei commercianti di Assisi, Non si fermano e, nonostante il freddo, con mascherine e distanza di sicurezza cercano di far valere i loro diritti.
Gli operatori del settore commercio, del centro storico di Assisi, non demordono! E anche oggi, sesto venerdì di protesta, sono scesi in piazza, questa volta davanti alla Basilica di San Francesco. «Con l’amministrazione locale – dice Pietro Mariottini, uno degli organizzatori, – siamo in sintonia e ci stiamo indirizzando verso il coinvolgimento dei parlamentari nazionali per far arrivare il messaggio al Governo».
Chiedono ristori adeguati per le perdite subite a causa delle restrizioni imposta causa pandemia.
«Non ci fermeremo – dice Vincenzo Di Santi, presidente della Confcommercio della Città -. Il turismo muore e di conseguenza muoiono le nostre attività commercia». Oggi, sul catrame, manichini smembrati, accanto agli operatori, manichini con lenzuoli bianchi e rossi».
Si sentono invisibili, questi uomini e queste donne, di tutte le età: “#Noidimenticati”, è il loro hashtag, come tutti coloro che lanciano gridi di allarme inascoltati. Ma prima o poi qualcuno dovrà pure ascoltarli, perché loro hanno già dato appuntamento alla città e alla stampa al prossimo venerdì. Manifestazioni ordinate, mascherina e distanza, dpi che però non celano affatto la sofferenza che si vede nei loro occhi.
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