(assisioggi.it) ASSISI – Il 19 marzo alle ore 21:30, al Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi va in scena lo spettacolo “Pitecus”.
Gidio è chiuso in casa; Fiorenzo, uomo limbo, sta male fisicamente; il professor Stella, videodittatore dipendente, mostra a migliaia di telespettatori alcuni malati terminali; un padre logorroico non si capacita dell’omosessualità del figlio; Saverio, disinvolto ed emancipato, prende la vita così come viene, cosciente del suo fascino fuggevole; Mirella prega intensamente le divinità per essere assunta alle poste; Roscio, di nome e di fatto, frequenta una nuova compagnia di amici che lo sbeffeggiano a tracotanza.
Questi sono solo alcuni dei personaggi messi in scena da Antonio Rezza. Essi parlano un dialetto frastagliato e tronco, si muovono nervosetti, fanno capolino dalle fessure e dai buchi dei vasi di stoffa variopinti, i menti e le capoccette pensanti spuntano e si alternano dalle reti, dalle sete e dalla juta dando il senso di quartieri popolari affollati, dove il gioco e la fantasia alzano il vessillo dell’incomprensione media.
Il quadro di scena è la scenografia mista al costume, ogni storia ha il suo habitat, ogni personaggio un corpetto diverso e mortificato. “Pitecus” racconta tante storie di gente che vive in un microcosmo disordinato: è uno spettacolo che analizza il rapporto tra l’uomo e le sue perversioni: laureati, sfaticati, giovani e disperati alla ricerca di un’occasione che ne accresca le tasche e la fama; pluridecorati alla moralità che speculano sulle disgrazie altrui, vecchi in cerca di un’identità che li aiuti ad ammazzare il tempo prima che il tempo ammazzi loro.
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