Concerti sul Mortaro, sassolino lanciato è diventato una valanga

significherebbe annientare le tradizioni e i sentimenti della nostra gente

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Concerti sul Mortaro, sassolino lanciato è diventato una valanga

da Prospero Calzolari
Non posso non constatare, se non con piacer
e, che il “sassolino” gettato dal sottoscritto e dall’ amico Prof. Giuseppe Bambini, relativamente all’ evento “A festival in secret places” (per quanto mi riguarda, in relazione all’ utilizzo del Mortaro per “performance” del tutto inopportune per i motivi già esposti) , ha suscitato un interesse a più livelli, nel quale fortemente contavo, essendo da sempre convinto dell’ esistenza di una “minoranza rumorosa” ancora legata a princìpi non negoziabili, e più che mai sensibile a quelle istanze già in passato presenti, a vario titolo, ed in maniera trasversale, dall’ anonimo esecutore dei “canti a recchia” di Piazza Nova al Podestà di un tempo: Arnaldo Fortini, senza il quale, è bene ricordare, per chi non lo sapesse, che Assisi, oggi, non sarebbe neanche lontanamente ciò che è, per l’ Italia e per il mondo. E chiamo proprio lui, Arnaldo Fortini, come in un processo alla Perry Mason,  teste della difesa.

Questa è la sua arringa finale: “Difendere il Monte Subasio da eventuali contaminazioni…significa salvare la sacralità di un luogo, che fu per secoli meta di spirituali meditazioni, santificate dall’ azione stessa di San Francesco d’Assisi. Fin dagli albori della nostra civiltà, gli Umbri scelsero le pendici del Monte Subasio per elevare la loro preghiera…

E questa solitudine, che ampliava la forza illuminatrice del popolo antico, fu rispettata dalla potenza imperiale di Roma e da tutti coloro che divennero gli esponenti massimi delle varie vicende storiche…Le esigenze di carattere turistico e sociale, che s’impongono oggi, non hanno alcun motivo di distruggere quanto si è costruito per secoli; vorrebbe significare annientare tradizioni e sentimenti, che sono state sempre alla base della nostra gente…

In questa fase di civiltà, che porta nell’ uomo ancora più manifesto il desiderio di far luce in se stesso, la bellezza solitaria del monte Subasio è come un miracolo inatteso, un’ oasi di pace tanto invocata. Il monte di Assisi, per la sua genuinità inalterata, è il richiamo perenne a questi principi. I turisti che vi giungono sono più pellegrini in cerca di quiete che visitatori usuali; turisti che, se guardano il nostro Monte, vogliono ritrovare in esso, nel suo verde, tra i suoi boschi, nel suo silenzio, non la vita di ogni giorno, ma l’intramontabile luminosità dello spirito in ascesa”.

1 Commento

  1. grazie signor Calzolari, grazie professor Bambini per i primi sassolini io e tanti altri abbiamo aggiunti i nostri e ora c’è un ghiaione…tanto per usare termini montanari, ribadisco che i concerti si possono fare in altri luoghi ma non lì, proprio per salvaguardare quel luogo di pace dalla differente vocazione. E spero che questa pila di sassi indichino la via per una tutela e una salvaguardia di questa montagna che comunque è carente.

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