Seri dubbi sulla battuta di contenimento del cinghiale a Viole di Assisi
“In base ai regolamenti vigenti, una battuta di contenimento del cinghiale in ambito urbano deve essere programmata da Regione Umbria e Ambito territoriale di caccia competente. Nutriamo forti dubbi sulle modalità organizzative con le quali è stata pianificata l’operazione in programma il prossimo 12 agosto a Viole di Assisi. Il fattore sicurezza deve essere al primo posto”. Lo rileva il capogruppo regionale della Lega, Stefano Pastorelli, spiegando che “da mesi ormai i residenti di Viole di Assisi denunciano la presenza di animali selvatici in prossimità delle coltivazioni e delle abitazioni”.
“Un grido di allarme – sottolinea Pastorelli – che deve essere ascoltato, risolvendo una criticità che si trascina ormai da troppo tempo. Tuttavia, dobbiamo tenere presente anche le preoccupazioni degli abitanti della zona circa la pericolosità di una battuta di caccia da tenersi in prossimità delle case. Garantire l’incolumità dei cittadini deve essere una priorità, considerata la delicatezza dell’intervento in ambito urbano. Ricordiamo quanto avvenuto a Spoleto, dove durante una battuta di caccia controllata al cinghiale, due colpi di fucile hanno frantumato la finestra di un’abitazione, per fortuna senza conseguenze per le persone. Un episodio che non può lasciare indifferenti rispetto alle modalità organizzative della battuta del 12 agosto prossimo”.
“A quanto pare, infatti, ad organizzare l’intervento – prosegue il consigliere leghista – sarebbero stati il Comune di Assisi e la Provincia di Perugia, entrambe guidate da Stefania Proietti, senza che siano stati interessati Regione Umbria, Atc e tutti gli altri soggetti previsti dal protocollo. La recente modifica alla legge n.157/92 prevede infatti che Guardie provinciali e Carabinieri forestali possano coordinare l’intervento, ma non organizzarlo. Inoltre, in merito alle richieste di intervento per la presenza di cinghiali in ambito urbano, esiste un apposito protocollo approvato a marzo 2021 dalla Prefettura di Perugia che a seguito delle segnalazioni dei cittadini, prevede l’attivazione dell’Atc per il sopralluogo e la scelta della modalità di intervento. Inoltre, dove si ritiene possibile utilizzare le gabbie, l’Atc individua i nominativi per la loro gestione, la Regione provvede alla determina di autorizzazione e così si interviene per cercare di ridurre i disagi della popolazione. Probabilmente – conclude Pastorelli – c’è stata un’erronea interpretazione del regolamento vigente, della quale chiederemo spiegazioni. La Proietti, nella doppia veste di sindaco di Assisi e presidente della Provincia di Perugia, non può agire con una superficialità tale da non considerare tutti i rischi esistenti, nemmeno se si sente già investita anche del ruolo di presidente della Regione”.
Commenta per primo