Commissione Bilancio svuotata, emendamenti prima dei chiarimenti
Il Consiglio Comunale di Assisi sarà chiamato venerdì 19 dicembre ad approvare il Bilancio di previsione 2026-2028, insieme al Documento Unico di Programmazione, alle tariffe IMU e al piano triennale delle alienazioni. Si tratta di atti di grande rilevanza per il futuro della città, ma la tempistica fissata dall’Amministrazione ha sollevato forti critiche.
Il calendario stabilito prevede la consegna degli atti il 11 dicembre, la scadenza per la presentazione degli emendamenti il 13 dicembre e la convocazione della Commissione Bilancio il 15 dicembre. In questo modo i consiglieri sono costretti a proporre modifiche prima di ricevere i chiarimenti tecnici dai dirigenti e dall’assessore competente.
Secondo l’opposizione, questa modalità riduce il Consiglio a una funzione di mera ratifica, privandolo della possibilità di un dibattito informato. La mole di documenti, composta da centinaia di pagine di dati e scelte strategiche, richiederebbe settimane di analisi. Concedere solo due giorni per elaborare emendamenti significa, di fatto, vanificare il ruolo della Commissione e trasformarla in un passaggio formale senza sostanza.
La capogruppo di Fratelli d’Italia, Serena Morosi, ha denunciato la contraddizione tra il rispetto formale della legge e la violazione dello spirito democratico. Pur riconoscendo la legittimità procedurale, ha sottolineato che la tempistica imposta tradisce i principi di trasparenza e collaborazione istituzionale.
Il rischio, evidenzia Morosi, è che gli emendamenti vengano presentati “con riserva”, privi di un’adeguata istruttoria tecnica, e che il Consiglio si riduca a un voto favorevole o contrario senza possibilità di esercitare pienamente il proprio diritto-dovere di controllo.
La vicenda mette in luce una tensione crescente tra maggioranza e opposizione, con quest’ultima che rivendica il diritto a un esame approfondito e a un confronto reale sulle scelte di bilancio. La gestione dei tempi appare come una strategia che limita la partecipazione e riduce il ruolo dei consiglieri a spettatori di decisioni già prese.
In un contesto politico locale sempre più acceso, la discussione sul bilancio si trasforma così in un banco di prova per la tenuta democratica delle istituzioni cittadine.

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