Consiglio ridotto a ratifica, bilancio senza confronto

Consiglio ridotto a ratifica, bilancio senza confronto
serena morosi

Emendamenti prima dei chiarimenti, Commissione svuotata

La prossima settimana (venerdì 19), il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare uno degli atti più
importanti per il futuro della nostra Città: il -, insieme al DUP, alle
tariffe IMU e al piano triennale delle alienazioni.
La quantità e la complessità di questi documenti richiederebbero settimane di studio approfondito, ma
l’Amministrazione ha scelto di ridurre il Consiglio Comunale a una mera funzione di “ratifica”,
organizzando i lavori in modo da annullare ogni possibilità di #dibattito e di #proposta informata.
Ecco il calendario:
 giovedì 11 dicembre – Riceviamo gli atti del Bilancio (centinaia di pagine di dati tecnici e scelte
strategiche)
 sabato 13 dicembre – Scade il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti
 lunedì 15 dicembre – È convocata la Commissione Bilancio, l’organo tecnico preposto a fornire
le spiegazioni necessarie, i chiarimenti dei dirigenti e le risposte ai nostri quesiti
Ricordo con l’occasione che lo scopo istituzionale della II Commissione è quello di far luce sugli aspetti
tecnici e finanziari, permettendo ai Consiglieri di elaborare proposte di modifica (emendamenti) che
siano non solo politiche, ma anche tecnicamente sostenibili (e finanziariamente coperte).
In altre parole saremmo obbligati a presentare i nostri emendamenti entro la mezzanotte del 13
dicembre, PRIMA di aver ascoltato le spiegazioni tecniche, PRIMA di aver posto domande fondamentali
e PRIMA di aver ricevuto le delucidazioni che solo l’Assessore preposto e i Dirigenti possono fornire in
Commissione il giorno 15.
( ) è
.
Gli emendamenti che dovremmo presentare entro la scadenza del 13 sarebbero necessariamente
formulati con riserva, in assenza di un’adeguata istruttoria tecnica.
Questa “tabella di marcia” vanifica il ruolo stesso della Commissione: se il termine per modificare è
scaduto, la Commissione si trasforma in una passerella inutile, un mero adempimento formale.
L’importanza del Consiglio Comunale, infine, si ridurrà ad un mero voto (favorevole/contrario), senza
possibilità di esercitare il diritto-dovere di iniziativa e controllo in maniera seria.
“Comprendo – afferma il Consigliere Capogruppo Serena Morosi – che l’Amministrazione rivendicherà
la “legalità” di questa tempistica basata sul rispetto dei cinque giorni liberi, ma ricordo ancora una
volta a chi governa che il rispetto formale della legge non giustifica la violazione dello spirito
democratico”.

Serena Morosi – Consigliere

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