Imam Yahya Pallavicini ad Assisi, immigrati e rifugiati devono essere risorsa per le comunità [VIDEO]

Il suo tono pacato non nasconde l’impatto delle sue parole

Imam Yahya Pallavicini ad Assisi, immigrati e rifugiati, devono essere risorsa per le comunità
Imam Yahya Pallavicini

Imam Yahya Pallavicini ad Assisi, immigrati e rifugiati devono essere risorsa per le comunità
ASSISI – «Mediterraneo: una carta geopolitica da ridisegnare», il titolo dell’incontro dibattito in programma questa mattina ad Assisi nella sala della Conciliazione del Comune. «Un incontro – ha è stato detto da Adriano Cioci durante la presentazione – che fa parte di una serie di momenti che vanno sotto il nome di “Incontri di Assisi”, seminari diretti, soprattutto negli ultimi anni, verso la geopolitica» Al tavolo per il seminario destinato agli studenti del liceo scientifico di Assisi, l’imam Yahya Pallavicini,  ambasciatore ISESCO e membro del Centro Islamico Culturale d’Italia della Moschea di Roma e imam della Moschea al-Wahid di Milano cui abbiamo subito chiesto il suo parere sul grande tema degli immigrati e dei rifugiati.

«Devono essere – ha detto – l’oggetto di una sensibilità il che vuol dire una accoglienza che non si fermi alla prima assistenza, ma ad una distribuzione territoriale e ad una distribuzione progressiva in responsabilità formative».

A questo l’imam di Milano aggiunge: “La possibilità di sviluppo, anche professionale, che diano dignità all’uomo e alla donna, che sono venutisi a trovare, per circostanze drammatiche come guerra e povertà, in Occidente. Ma che al pari degli europei e degli italiani o degli assisani, nella fattispecie, diventino un vero e proprio valore aggiunto per la comunità che li ospiterà».

<strong>HA ANCHE DETTO CHE</strong>
L’imam ha detto di recente che molti degli immigrati musulmani che arrivano in Europa hanno il sogno di diventare più ricchi e felici grazie alle opportunità che il mercato e la secolarizzazione sembrano offrire. Troppo spesso questa illusione viene delusa dalla realtà che non corrisponde alle immaginazioni e alle immagini che i mezzi di comunicazione trasmettono della vita degli occidentali benestanti e spensierati. Esigenze reali di domicilio, di lingua, di burocrazia, di sopravvivenza devono essere affrontate e a queste seguono difficoltà di comprensione e di comunicazione con una mentalità e una gerarchia di valori differenti. Così a difficoltà esistenziali si sovrappongono problemi psicologici e artificiose chiusure identitarie che degenerano nel fondamentalismo o nel laicismo. Se la modernità non venisse intesa come una super-religione civile dagli immigrati e lislam non venisse volgarizzato come una ideologia politica da alcuni musulmani radicali, la presenza di un pluralismo di cittadini di diversa cultura e religione sarebbe riconosciuta naturalmente come un patrimonio della nostra società e del suo sviluppo.

Durante l’incontro è stato spiegato il ruolo dell’Islam moderato e lo sviluppo del Daesh – Al Dawla Al Islamiya fi al Iraq wa al Sham (DAIISH).  Proprio sullo sfondo di uno scenario geopolitico in evoluzione, quale appunto è l’area del Mediterraneo, sono stati trattati diversi temi, tra cui l’immigrazione, l’integrazione, lo sviluppo della cooperazione internazionale, l’antiradicalismo e la libertà religiosa.

Yahya Pallavicini oltre ad essere membro del Centro Islamico Culturale d’Italia della Moschea di Roma e imam della Moschea al-Wahid di Milano, è ambasciatore ISESCO (organizzazione Islamica per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) per il dialogo tra le civiltà e referente, da cinque legislature, dell’Islam Italiano per i Ministeri dell’Interno, degli Esteri e dell’Istruzione. E’ ampia la sua attività di docenza e collaborazione accademica con le più accreditate università italiane e straniere. Ha intrattenuto rapporti e colloqui con molti capi di stato e religiosi. E’ autore di numerosi libri sull’Islam.

«Quello di oggi è stato un incontro fortemente voluto – ha detto l’assessore all’istruzione, Claudia Travicelli – e lo abbiamo organizzato dopo aver deciso che sarebbe stato meglio fare un solo seminario, ma di grande approfondimento. Ne faremo altri in futuro, ma, ora, ci siamo concentrati moltissimo su questo dibattito del quale è stato protagonista l’imam, Pallavicini»

Il suo tono pacato non nasconde l’impatto delle sue parole, soprattutto quando condanna il fondamentalismo islamico, che vede nell’Isis l’espressione di massimo rischio in questa fase, ma anche quando respinge il rischio di una islamizzazione dell’Europa. Accanto alla corruzione, Pallavicini invita a contrastare l’ingenuità di chi ancora crede che non siano possibili fenomeni già visti nel secolo scorso: “In tutta Europa – avverte – c’è una minoranza di persone che in maniera irrazionale vuole far prevalere il proprio io, facendo credere di esaltare invece l’identità nazionale”. Da qui la xenofobia può rinascere e imporsi.


In ambito Istituzionale Italiano, Yahya Pallavicini ha seguito l’elaborazione della Carta dei Valori della Cittadinanza e dell’Integrazione promossa dal Ministro dell’Interno Giuliano Amato. Come membro della Consulta per l’Islam Italiano ha partecipato alle audizioni della Camera dei Deputati con la Commissione Affari Costituzionali (Legge sulla Libertà Religiosa) e Affari Sociali (Analisi sulla Famiglia in Italia) e, presso il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, nella Commissione Educazione Interculturale. Ha contribuito alla redazione e presentazione di una proposta di legge in Parlamento sull’albo degli imam in Italia.

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