Assisi in festa all’Alberghiero con i futuri professionisti del turismo

Assisi in festa all'Alberghiero con i futuri professionisti del turismo

Assisi in festa all’Alberghiero con i futuri professionisti del turismo

Sabato 28 maggio c’erano proprio tutti gli studenti dell’Alberghiero Assisi per un evento creato allo scopo di mostrarsi e dimostrare l’esito dei tanti progetti programmati in un Istituto che può somigliare ad una fisarmonica: si apre armoniosamente a ventaglio sulla società  verso giovani bell’è pronti alle professioni del turismo e dell’accoglienza da una città che può vantare la portentosa cifra “Assisi”.

Ed erano numerosissimi questi giovani negli spazi verdi dell’Istituto di Santa Maria degli Angeli, compresi quelli delle seconde e terze classi, ospitati in via Eremo delle Carceri. Sarebbero pure sembrati disposti in ordine sparso se non fosse stato ben visibile l’assetto organico di tanto fermento. Senza classifiche, tutti per un solo scopo: verificare insieme l’efficacia di tanto lavoro, durato un anno, tra covid, chiusure, mascherine, Dad e quant’altro di questi tempi.

“Sono tutti qui i nostri ragazzi – commenta la dirigente scolastica Bianca Maria Tagliaferri, sempre con quell’orgoglio misurato che contraddistingue le persone affabili e concrete- . “Abbiamo desiderato tutti regalare questa festa dell’Alberghiero all’Alberghiero stesso, alle famiglie, al territorio, ai giovani – aggiunge –  quale segnale di rinnovata vita che ha potuto quest’anno, e soprattutto questo fine anno, concretizzare gli interessi dei ragazzi, mettendo insieme cucina, sala, teatro, scambi, feste, tornei. Proposte che si allargano sempre al territorio, idee senza fine perchè la scuola è un processo educativo che non conosce limiti di tempo. Tutto cambia, e lo dicono queste crepe sul terreno che stiamo calpestando, segnate dalla siccità a seguito dei cambiamenti climatici, ma la scuola, coi suoi giovani, quando tutti vi fanno convergere azione e cuore, è l’agenzia della società del divenire più bella che ci sia”.

È una scuola unica, non c’è che dire, e basterebbero solo i titoli delle varie attività per conferirle anche un premio giornalistico, tanto sono azzeccati: Concorso di cucina “ Reinventi amo l’Umbria”, “Dolci in mente”, “L’800, una cucina di …. Classi”.

C’è ogni formula: forni che sfornano, padelle che saltano, ma, poco più in là, in un’aula  compassate giovani si cimentano nella presentazione di un ambizioso progetto di ricerca delle imprenditrici umbre del Novecento, con in testa, naturalmente, la dolce Luisa Spagnoli. Girano nel giardino giovani con cappellacci e vanghe, insieme ad azzimati fanciulli in abiti borghesi. Cambia la scena: ci si sposta all’Ottocento, su tre tavoli imbanditi, uno ricco, l’altro misero, il terzo “futurista”. È l’anteprima della rappresentazione teatrale che verrà messa in scena in piazza domenica 5 giugno, nell’ambito del Palio del Cupolone a Santa Maria degli Angeli, ambientato appunto nell’Ottocento, nato da uno studio sulle antiche ricette interpretate anche in chiave moderna, ma sempre con un occhio ai prodotti della nostra terra.

Vi ricordate quando in altri tempi si parlava di scuola parificata? Termine per fortuna ormai desueto, ma stamattina quantomai adeguato per descrivere quell’amalgama di alunni, docenti e non, famiglie, sotto la guida di una Preside che, ad un certo punto, sola davanti al cancello, aiutava coi gesti un camion ad uscire dal piazzale. Sono segni che traducono i grandi termini educativi che hanno aleggiato nell’odierna, simpatica vetrina: genialità, tradizione, cultura, ambiente che, in questa scuola, si declinano così, semplicemente.

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