Truffa digitale, 60enne ingannato da falso agente di polizia
La Polizia di Stato di Perugia ha denunciato un 25enne italiano, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di una serie di truffe telematiche. L’ultima vicenda ha coinvolto un 60enne di Assisi, caduto vittima di un inganno orchestrato con abilità e finalizzato a sottrargli denaro attraverso un falso contatto istituzionale.
Il raggiro è iniziato con un sms ingannevole, apparentemente riconducibile a una nota società di pagamenti digitali, che segnalava un presunto bonifico non autorizzato. Il messaggio invitava a contattare un numero di assistenza. Fidandosi, l’uomo ha chiamato e si è trovato di fronte a un interlocutore che si presentava come operatore della Polizia Postale.
La conversazione è stata poi trasferita su una piattaforma di videochiamata, dove compariva soltanto il logo istituzionale. Il falso agente, con tono rassicurante, ha convinto la vittima ad accedere alla propria app bancaria e a disporre un bonifico di circa 4.300 euro, sostenendo che si trattasse di un passaggio necessario per collaborare alle indagini e che la somma sarebbe stata rimborsata il giorno successivo.
Non ricevendo alcun rimborso, il 60enne si è rivolto al Commissariato di Assisi. Gli accertamenti hanno permesso di individuare il giovane sospettato, grazie al tracciamento delle utenze telefoniche intestate fittiziamente a cittadini stranieri e al controllo del codice IBAN.
Le verifiche hanno inoltre evidenziato che il 25enne avrebbe replicato lo stesso schema in altre città italiane, tra cui Conegliano Veneto, Ortona, Lodi e Ascoli Piceno. In quei casi, le vittime – convinte di aiutare familiari in difficoltà – hanno trasferito complessivamente circa 10.000 euro.
Il giovane, già gravato da precedenti per reati analoghi, è stato denunciato per truffa. L’episodio conferma la crescente diffusione di frodi digitali che sfruttano l’immagine delle istituzioni per ingannare cittadini ignari. La Polizia invita a prestare la massima attenzione a comunicazioni sospette e a rivolgersi immediatamente agli uffici competenti in caso di dubbi.
La vicenda mette in luce non solo la vulnerabilità dei cittadini di fronte a tecniche di manipolazione sempre più sofisticate, ma anche la capacità delle forze dell’ordine di ricostruire con precisione i passaggi del raggiro. L’intervento tempestivo degli investigatori ha permesso di smascherare un soggetto che, secondo gli accertamenti, avrebbe costruito un vero e proprio sistema di frode seriale, sfruttando la fiducia delle persone e la credibilità delle istituzioni.
La Polizia ribadisce l’importanza di non fornire mai dati sensibili o bancari a interlocutori non verificati e di diffidare da richieste di denaro mascherate da presunte operazioni di sicurezza.

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