
Accesa la Lampada votiva, messaggi di pace e fratellanza
Si è svolta ad Assisi la solenne celebrazione in onore di San Francesco, Patrono d’Italia, con la partecipazione delle più alte cariche istituzionali e religiose. Il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, ha acceso la Lampada votiva dei Comuni d’Italia, simbolo di unità e devozione, durante la liturgia presieduta da Mons. Camillo Cibotti nella Basilica superiore.
Dalla Loggia del Sacro Convento, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato il legame profondo tra il popolo italiano e il Santo di Assisi, definendolo figura fondante dell’identità nazionale. «Celebriamo Francesco perché abbiamo bisogno di lui», ha dichiarato, evidenziando il valore attuale del suo messaggio.
Il Parlamento ha recentemente sancito il 4 ottobre come festa nazionale, riconoscendo i valori francescani di pace, inclusione, fraternità e tutela ambientale. Fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento, ha invitato le istituzioni e i cittadini a tradurre questi principi in azioni concrete.
Mons. Cibotti ha richiamato l’Abruzzo come terra generosa, offrendo l’olio che alimenta la lampada davanti alla tomba del Santo. Ha parlato di una fede che si nutre dell’esempio evangelico di Francesco, capace di ispirare scelte di vita sobrie e solidali.
Fra Carlos A. Trovarelli, Ministro generale dei Frati Minori Conventuali, ha annunciato l’ostensione delle spoglie del Santo dal 22 febbraio al 22 marzo 2026, in vista dell’ottavo centenario della sua morte. Ha ribadito l’urgenza di un messaggio di vita e speranza in un mondo segnato da conflitti e violazioni dei diritti umani.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha auspicato che Assisi diventi laboratorio di speranza, capace di generare un messaggio universale di pace. Ha ricordato il Cantico delle Creature come patrimonio spirituale da cui trarre forza per affrontare le sfide del presente.
Nel pomeriggio, la celebrazione è proseguita con i Vespri Pontificali presieduti da Mons. Bruno Forte e la benedizione all’Italia con la Chartula, impartita da Mons. Domenico Sorrentino dalla cupola della Basilica.
La Regione Abruzzo ha contribuito con doni simbolici e concreti: il restauro di dipinti settecenteschi, un’anfora di olio extravergine, ostie, candelieri e dolci tradizionali. Anche i detenuti del carcere di Sulmona hanno partecipato con opere artigianali, segno di una comunità che si stringe attorno ai valori francescani.
Il numero di ottobre della rivista “San Francesco Patrono d’Italia”, con contributi del sindaco Biondi e del vescovo Fusco, è stato distribuito ai pellegrini e reso disponibile all’esterno della Basilica, per condividere il senso profondo della festa con tutti.
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