
Mamma polacca ad Assisi, critica feroce, mia figlia mai in scuola italiana
Riceviamo nei commenti di Assisi oggi e pubblichiamo testo che, chi lo ha mandato,
ha tradotto con Google Transale, ma il senso si capisce tutto
Ed ecco perché mia figlia studia a casa con metodo parentale. È solo in terza elementare. È iscritta in una scuola polacca, perché io da madre avendo visto QUANTO SONO POVERE DI SOSTANZA E DI CONTENUTO LE SCUOLE ITALIANE, ci rimasi di stucco e solo il fatto che con me l’inglese è 2,3 ore a settimana, allargato a 5 se uno vuole, che si lavora sopratutto con materiali interattivi, hanno solo 2 libri formato quaderno (infatti i zaini in Polonia sono la metà di quelli italiani e se un bambino trainasse un trolley, gli chiederebbero che viaggio sta per fare!)
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il libro elementare e matematica le prime 3 classi, più 2 libretti di esercizio ma dentro vi ho trovato calligrafia che è base di tutta la fluidità di pensiero (qui anche gli adulti scrivono stampatello, inconcepibile), storia, fisica, astronomia, chimica, musica con tanto di pentagramma ed educazione civile tipo come attraversare la strada o affrontare l’attacco di un cane prima che arrivi il padrone (in Polonia il fenomeno di randagismo non esiste) o come chiamare il 112 in tutto il territorio europeo. Ecco, io ho visto questo. Ho detto che preferisco lavorare miseramente da casa ma non lascerò instupidire mia figlia. Non così.
Premetto che in Polonia non servono i scuolabus perché la comunicazione urbana è ultrasufficiente!
A parte che le elementari si raggiunge a piedi, sono sempre vicine, i bimbi ci vanno da soli, i licei sono collegati dalle rete urbana CHE NON FALLISCE MAI. E poi nelle scuole polacche (o altre scuole europee) l’educazione fisica viene effettuata da educatore fisico che ha finito l’Accademia della Educazione Fisica una laurea senza quale non può mettere mani su bambini.
Non ho dovuto pagare per lezioni di pattinaggio su ghiaccio, nuoto, palestra, atletica leggera tutta, no, me l’hanno fornita gratis in quella povera Polonia.
Sono venuta in Italia nel 2000. Ho incontrato un mio coetaneo. Gli chiedevo del “gn” e gli dicevo “non distinguo foneticamente gn da ni, è più forte di me, me li può rileggere?” Lui rideva, si girava e rigirava.
Una ragazza rumena, amica in comune mi disse: “guarda, lo porto in giro con la macchina perché non può avere la patente. È analfabeta.” Io dissi: “ma è italiano? Ha la mia età!!” (24 anni allora). Lei mi disse: “non è l’unico, è frequente qui.”
Non riuscivo a credere eppure lui era di fronte a me. Che se ne stava mangiando una pizza e mandolino in testa. E io mi ero iscritta solo un anno dopo essere arrivata in Italia al quarto anno di biologia, indirizzo biologia molecolare perché ho imparato l’italiano quanto basta in un anno per trasferire gli studi e convalidare gli esami (20 in tutto) che feci all’Università Jaghellonica CRACOVIA.
Sono preoccupata sul fattore liceo qui, nei pressi, tra Perugia e Assisi, non ci voglio nemmeno pensare che mia figlia debba affrontare il vostro terzo mondo della istruzione.
Preferisco a mandarla via in un collegio a studiare a Cracovia se non troverò la via individuale fra 5 anni. Questo è quanto. Mi dispiace per ciò che si perdono i vostri figli.
Scusa cara mamma polacca, ma perché sei in Italia? Se la tua “povera” Polonia ha tutto quello che dici, perché vivi e fai vivere in Italia tua figlia? Ma perché nel 2000 sei venuta in Italia se la tua “povera” Polonia è perfetta come dici? Torna nella tua Polonia e non sputare nelle scuole italiane e nel piatto italiano dove mangi e che ti permette di stare in Italia. Che fai nella vita in Italia? Lavori? Insegni inglese? Lo fai in nero o sei una professionista con P.iva? Perché da quello che leggo, spero sia un errore del traduttore, tu dovresti insegnare inglese: “E solo il fatto che con me l’inglese è 2,3 ore a settimana, allargato a 5 se uno vuole”… Torna in Polonia, se l’Italia ti sta così stretta.
Firmato: Italiana orgogliosa di aver studiato nelle scuole italiane, con tre lauree, di cui una in lingue
Ha perfettamente ragione basta aprire gli occhi
Purtroppo cara Signora ha tutto il mio sostegno.
Quasi cinquant’anni or sono, quando frequentavo le scuole elementari, si aveva solo 2 libri, il libro delle letture ed il sussidiario.
Gli insegnanti erano considerati come dei genitori, e qualche volta rifilavano qualche salutare ed educativo scappellotto.
Non ho figli, ma un nepote, quando va a scuola, per tutta la roba che porta, come dice Lei, pare come se partisse per una vacanza……
Oggi, purtroppo, e se ne vedono i risultati, la scuola è divenuta una fucina di ignoranti.
Ragazzi che non riescono a scrivere se non in stampatello, quando non scrivono abbreviato che sembrano frasi più simili ai i codici fiscali.
Ho ancora vividi ricordi della scuola elementare che ho frequentato tra il 1971 ed il 1976, ricordi che formano la vita. Il maestro che ricordo con più piacere, benché giustamente severo, ma il quale ha in me instillato la voglia di approfondire e l’amore per lo studio, fu il Maestro Salvatore Maggiore.
Già in odore di pensione all’epoca, però il suo metodo di insegnamento era veramente efficacie. Senza dimenticare le altre maestre, nell’ordine:
Sandra Mignini da Foligno;
Liliana Boldrini da Assisi;
Clara Baldoni da Assisi;
Evelina Bartocci da Assisi.
E il già citato Salvatore Maggiore di Assisi ma con origini siciliane.
Oggi, a mio modesto parere, non esistono più maestre e maestri (questi in pratica scomparsi) degni di questo nome. Vedendo da fuori, tramite le esperienze di mio nepote, oggi la scuola sembra più fondata sulle canzoncine ed altri argomenti poco o per nulla formativi.
Oggi ad un bambino di quarta elementare se gli chiedi le capitali europee, o i maggiori affluenti del Fiume Po, non sanno cosa rispondere.
La mia critica non a questa o a quell’altra maestra, ma al metodo e all’organizzazione della scuola di oggi.
Che sia condivisibile o meno, questo è ciò che penso io.
Tralasciando il qualunquismo di Giovanni Angelucci, (tutto va male in ogni settore in Italia….esistono altri Paesi dove andare a vivere, sopratutto le persone che hanno cessato la propria attività lavorativa) mi permetto di osservare che se la Polonia é anni luce avanti a noi…..Lei cara Signora poteva rimanerci.
Le sue critiche (forti e assolutamente fuori luoghi in alcuni passaggi) mi sembrano più rivolte all’Italiano in quanto tale e non a individui di cui Lei ha conoscenza. Le nostre Scuole non saranno più quelle di una volta, ma credo che oggi un ragazzo effettui il proprio percorso formativo con una buona preparazione finale. Tutto il resto, servizi, sport, “tutto compreso e tutto funzionante” come da Lei osannato mi ricordano tanto i paesi comunisti di una volta, dove lo Stato ti diceva ed imponeva se fare danza classica o atletica:
per fortuna non siamo in un paese comunista cara signora…..se questo paese non Le piace può sempre tornare a casa sua.
P.S.: le ricordo che in Italia l’istruzione é obbligatoria (anche mangiando solo spaghetti e suonando il mandolino) per cui suo figlio volente o nolente dovrà frequentare la nostra Scuola.
Cara signora, per il bene di sua figlia torni in Polonia, invece di stare qui a lamentarsi. Conosco chi lo ha fatto portandosi dietro tutta la vita costruita in Italia. Lei si trasferisce in Italia nel 2000 (io sono arrivata nel 1990) e di certo non viene qua perchè qualcuno la costringe ma viene per libera scelta. Io vivo in Italia da quasi 30 anni e sono d’idea che a casa altrui (ora è anche mia visto che sono diventata italiana a pieni voti con la cittadinanza e laurea conseguita alla Sapienza) si debba portare rispetto e “togliersi le scarpe”, come lo si fa in Polonia entrando a casa degli altri, oltre che nella propria. Paese che vai usanze che trovi quindi se non le sta bene quello che ha trovato qui, torni da dove è venuta. Non esistono paesi perfetti, uno si può avvicinare alla perfezione l’altro si allontana, ma questo non da permesso a nessuno di criticare il paese che lo ospita e soprattutto sputare nel piatto dal quale comunque si mangia. E’ troppo facile sfruttare prima le possibilità che l’Italia offre (sbaglio o si è laureata qui?) e poi aprire un ventaglio di critiche infinite. A chi non lo sapesse (e tanti italiani non lo sanno), in Polonia si potrebbe stilare una lista lunga un chilometro di tutti gli aspetti che non reggerebbero alcun confronto con l’Italia, per quanto sono scaduti e obsoleti, e ve lo dice una polacca! Zamiast wypisywac dlugie monologi krytyki prosze spakowac walizki i wrocic tam gdzie wasza corka bedzie miala to wszystko czego tutaj tak bardzo jej brakuje. Wytykac braki kraju, ktory dal goscine i pozwala zyc i korzystac z wszystkich innych, POZYTYWNYCH, aspektow, napewno nie przyniesie pani chwaly. Przyjechala pani 19 lat temu, ale wloski jezyk widze, ze kuleje i to sporo. Tylko prosze sie pospieszyc, bo te wspaniale polskie aspekty, ktore pani tak wychwala, juz niedlugo moga sie skonczyc.
“ha tradotto con Google Transale, ma il senso si capisce tutto”
Cóż,włoskie wykształcenie i włoski analfabetyzm funkcjonalny.
Taaak,siedź cicho i grzecznie,jak Włoch ci tłumaczy jak “działa odkurzacz”.
Wszelka krytyka jest dopuszczalna,od ludzi którzy żyją TU długo,głosują,płacą podatki i wydają TU pieniądze napędzające włoską gospodarkę.
Post był trochę przesadzony(nikogo nie obrażał,nooo,chyba że “mezziitaliane”)ale to nie powód,żeby autora od razu wyrzucać z Włoch.
PS.
Tak napisałem po polsku,żeby Włosi nie widzieli,że się “żremy” nawet między sobą….A Tobie życzę długiego i szczęśliwego życia w tym pięknym kraju.
Il fatto che la scuola stia fallendo è dimostrato dagli esami invalsi di quest’anno. Se però ha deciso di restare ad Assisi o comunque in Italia, le consiglio di provare ad apportare migliorie alla comunità anziché criticarla: proponga al comune in bus che porti i ragazzi a scuola, proponga corsi di lettura, approfondimenti e proponga alla scuola di assumere personale competente.
Plurilaureati ma con fatica a capire ciò che si legge. L’ articolo, di cui non esprimo considerazioni per educazione non è altro che un presunto messaggio di una chat tra persone. Ora su può dire quello che si vuole ma questa donna ha espresso la sua opinione discutendo con qualcun altro. Nessuna lesa maestà . A suo parere la nostra scuola non funxiona, la vogliamo espellere dall’ Italia per aver fatto una banale affermazione nota a tutti ? Invece diventa una guerra a chi c’è l’ ha più lungo se l’ Italia o la Polonia. Avete mai visto una scuola polacca ? Sapete come funziona ? Oggi dico non trent’anni fa, be’ non credo altrimenti non parlereste così.sapete le percentuali di laureati in Italia e in Polonia ? Non credo. Ecco siamo subito pronti a levare gli scudi ma non a fare autocritica. La signora è stata molto precisa nelle sue critiche per nulla gratuite ma obbiettive e reali. E noi invece di farne tesoro facciamo la guerra.
Bravo.
Questo posto è davvero un circo senza tendone .. meraviglioso !!
La Polonia cara la mia signora non è mai stata un paradigma per il suo sistema scolastico , le posso invece dare atto che ha esportato per decenni fiumi di badanti e mignotte a volontà … quello si
Quell’altro fenomeno che ci fa l ’elenco dei suoi docenti del mesozoico con la lacrimuccia
Strani giorni cantava Battiato
Hai ragione – un circo senza tendone .. meraviglioso !!
Italia,caro Mel Brooks,non e mai stata un paradigma per il suo sistema scolastico,le posso invece dare atto che ha esportato per decenni criminalità
in tutto il mondo…quello si
Ogni circo ha il suo pagliaccio.
Caro padre lo avremmo capito senza che lo ribadisse che quel ruolo era occupato da lei , ma non abbassi la guardia che la concorrenza è agguerrita .