Papa Concistoro, creato 13 nuovi cardinali, c’è anche Mauro Gambetti

Papa Concistoro, creato 13 nuovi cardinali, c’è anche Mauro Gambetti

Il Papa nomina tredici nuovi ‘principi’ della Chiesa: attenzione a non andare fuori dalla strada del Signore, avverte Bergoglio, invitando i nuovi cardinali a seguire sempre gli “interessi di Cristo” e mai quelli personali. Bergoglio, nell’omelia, mette al bando l’autoreferenzialità e ricorda che il rosso porpora del cardinale è il “colore del sangue” e non può essere sporcato con la “mondanità”.

“La strada è l’ambiente in cui si svolge la scena descritta dall’evangelista Marco. Ed è l’ambiente in cui sempre si svolge il cammino della Chiesa: la strada della vita, della storia, – dice Francesco – che è storia di salvezza nella misura in cui è fatta con Cristo, orientata al suo Mistero pasquale. Gerusalemme è sempre davanti a noi. La Croce e la Risurrezione appartengono alla nostra storia, sono il nostro oggi, ma sono sempre anche la meta del nostro cammino”.



Bergoglio indica il percorso da seguire alle nuove berrette rosse per non andare fuori strada: “Noi oggi siamo in cammino insieme con Gesù, che procede sulla strada davanti a noi. Lui è la forza e il senso della nostra vita e del nostro ministero. Dunque, cari Fratelli, oggi tocca a noi misurarci con questa Parola. Gesù non abbandona mai i suoi amici; non li trascura mai. Anche quando sembra che vada dritto per la sua strada, Lui sempre lo fa per noi. Tutto quello che fa, lo fa per noi, per la nostra salvezza. E, nel caso specifico dei Dodici, lo fa per prepararli alla prova, perché possano essere con Lui, adesso, e soprattutto dopo, quando Lui non sarà più in mezzo a loro. Perché siano sempre con Lui sulla sua strada. Sapendo che il cuore dei discepoli è turbato, Gesù chiama i Dodici in disparte e, ‘di nuovo’, dice loro ‘quello che stava per accadergli’.

E’ il terzo annuncio della sua passione, morte e risurrezione. Questa è la strada del Figlio di Dio. La strada del Servo del Signore. Gesù si identifica con questa strada, al punto che Lui stesso è questa strada. ’Io sono la via’. Questa via, non un’altra”.

“A questo punto – dice Francesco – succede il ‘colpo di scena’, che smuove la situazione e consentirà a Gesù di rivelare a Giacomo e Giovanni – ma in realtà a tutti gli Apostoli – il destino che li attende. Immaginiamo la scena: Gesù, dopo aver nuovamente spiegato ciò che gli deve accadere a Gerusalemme, guarda bene in faccia i Dodici, li fissa negli occhi, come a dire: ‘E chiaro?’. Poi riprende il cammino, in testa al gruppo. E dal gruppo si staccano due, Giacomo e Giovanni. Si avvicinano a Gesù e gli esprimono il loro desiderio: ‘Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”.

Il passo del Vangelo serve a Bergoglio per avvertire i neo porporati a non andare fuori strada: “Questa è un’altra strada. Non è la strada di Gesù, è un’altra. E la strada di chi, magari senza nemmeno rendersene conto, ‘usa’ il Signore per promuovere se stesso; di chi – come dice San Paolo – cerca i propri interessi e non quelli di Cristo. Gesù, dopo aver ascoltato Giacomo e Giovanni, non si altera, non si arrabbia. La sua pazienza è davvero infinita. E risponde: ‘Voi non sapete quello che chiedete’. Li scusa, in un certo senso, ma contemporaneamente li accusa: ‘Voi non vi rendete conto che siete fuori strada’”.

La morale. “Cari Fratelli, – dice il Papa – tutti noi vogliamo bene a Gesù, tutti vogliamo seguirlo, ma dobbiamo essere sempre vigilanti per rimanere sulla sua strada. Perché con i piedi, con il corpo possiamo essere con Lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci fuori strada. Così, ad esempio, il rosso porpora dell’abito cardinalizio, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di una eminente distinzione. In questo racconto evangelico, ciò che sempre colpisce è il netto contrasto tra Gesù e i discepoli. Gesù lo sa, lo conosce, e lo sopporta. Ma il contrasto rimane: Lui sulla strada, loro fuori strada. Due percorsi inconciliabili”.

“Solo il Signore, in realtà, – avverte Bergoglio- può salvare i suoi amici sbandati e a rischio di perdersi, solo la sua Croce e la sua Risurrezione. Per loro, oltre che per tutti, Lui sale a Gerusalemme. Per loro, e per tutti, spezzerà il suo corpo e verserà il suo sangue. Per loro, e per tutti, risorgerà dai morti, e col dono dello Spirito li perdonerà e li trasformerà. Li metterà finalmente in cammino sulla sua strada”. E anche se “i Dodici vi fanno una brutta figura, questo testo è entrato nel Canone perché mostra la verità su Gesù e su di noi. E una Parola salutare anche per noi oggi. Anche noi, Papa e Cardinali, – avverte Francesco – dobbiamo sempre rispecchiarci in questa Parola di verità. E una spada affilata, ci taglia, è dolorosa, ma nello stesso tempo ci guarisce, ci libera, ci converte. Conversione è proprio questo: da fuori strada, andare sulla strada di Dio”.

(Dav/Adnkronos)

Dalla Curia Romana al Brunei, dal convento francescano all’ impegno nella Caritas. Ecco chi sono i tredici cardinali creati oggi da Papa Francesco nel suo settimo Concistoro.

MARIO GRECH, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi. E’ nato a Qala (Malta), diocesi di Gozo, il 20 febbraio 1957. Nel 1984 viene ordinato sacerdote e si trasferisce a Roma per proseguire gli studi all’ Università Lateranense e all’ Angelicum. Tornato a Malta è stato parroco e vicario giudiziale della diocesi di Gozo, insegnante di diritto canonico. Il 26 novembre 2011 Papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo di Gozo fino al 2 ottobre 2019 che è stato nominato per Papa Francesco come Pro-Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi. Il 15 settembre 2020 è stato nominato Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

MARCELLO SEMERARO, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nato a Monteroni di Lecce il 22 dicembre 1947. Ordinato sacerdote nel 1971. Ha ricevuto la formazione iniziale nel Pontificio Seminario Regionale Pugliese Pio XI di Molfetta e, successivamente, ha perfezionato gli studi di teologia nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense a Roma. Eletto alla sede vescovile di Oria (Brindisi) nel 1998, dal 2004 è stato vescovo di Albano fino al 15 ottobre 2020 quando è stato nominato da Papa Francesco come Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. E stato anche segretario del ‘ Consiglio di Cardinali’ che aiutano il Papa nella riforma della Curia.

ANTOINE KAMBANDA, arcivescovo di Kigali (Ruanda). E’ nato il 10 novembre 1958 nell’ arcidiocesi di Kigali. Tutti i membri della sua famiglia sono stati uccisi durante la guerra del 1994, tranne un fratello, che vive attualmente in Italia. Ha frequentato le scuole primarie in Burundi e in Uganda, completando poi in Kenya le scuole secondarie. E’ rientrato in Ruanda dove è stato ordinato sacerdote l’ 8 settembre 1990 da San Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita pastorale in Ruanda. Nel 2013 è stato nominato vescovo della diocesi di Kibungo fino al 2018 quando Papa Francesco lo ha nominato arcivescovo di Kigali.

WILTON D. GREGORY, arcivescovo di Washington. E’ nato il 7 dicembre 1947 a Chicago (Illinois). Dopo aver frequentato le scuole elementari a Chicago, è entrato nel Quigley Preparatory Seminary. Ha svolto gli studi filosofici al Niles College e quelli teologici al Saint Mary of the Lake Seminary a Mundelein (Illinois). Successivamente ha conseguito il Dottorato in Liturgia presso il Pontificio Ateneo Sant’ Anselmo a Roma (1980). E’ stato ordinato sacerdote nel 1973 per l’ arcidiocesi di Chicago. E’ stato nominato vescovo ausiliare di Chicago nel 1983 e nel 1994 è stato traferito alla Sede di Belleville (Illinois). Nel 2004 arcivescovo di Atlanta. Il 4 aprile 2019 Papa Francesco lo ha nominato arcivescovo di Washington.

JOSE’ F. ADVINCULA, arcivescovo di Capiz (Filippine). E’ nato in Dumalag, nell’ aricidiocesi di Capiz, il 30 marzo 1952. Terminati gli studi elementari, è passato alla High School del Seminario St. Pius X a Roxas City, dove è rimasto anche per gli studi filosofici. Ha frequentato poi i corsi di teologia presso l’ Università Santo Tomas di Manila. E’ stato ordinato sacerdote per l’ arcidiocesi di Capiz nel 1976. Nominato il 15 luglio 2001 vescovo di San Carlos, ha ricevuto la consacrazione episcopale l’ 8 settembre successivo. Il 9 novembre 2011 è stato trasferito alla sede metropolitana di Capiz.

CELESTINO AOS BRACO, cappuccino, arcivescovo di Santiago del Cile. E’ nato a Artaiz, arcidiocesi di Pamplona (Spagna), il 6 aprile 1945. Ha compiuto gli studi filosofici a Zaragoza e quelli teologici a Pamplona. Ha ottenuto la Licenza in Psicologia presso l’ Università di Barcellona. Ha emesso la professione come francescano cappuccino nel 1967. E’ stato ordinato sacerdote a Pamplona l’ anno successivo e inviato nel 1983 in Cile, dove ha ricoperto vari incarichi. Nominato vescovo di Copiapò nel 2014, il 23 marzo 2019 è stato nominato amministratore apostolico dell’ arcidiocesi di Santiago del Cile e il 27 dicembre dello stesso anno arcivescovo.

CORNELIUS SIM, vicario apostolico in Brunei. E’ nato a Seria (Brunei) il 16 settembre 1951. Ha conseguito la laurea in ingegneria presso la Dundee University, Scozia, Regno Unito. Ha conseguito un Master in teologia presso l’ Università francescana di Steubenville, Ohio, Usa. E’ stato ordinato sacerdote nel 1989. Dopo aver lavorato in varie parrocchie, nel 1995 è stato nominato vicario generale del Brunei e il 21 novembre 1997 Prefetto apostolico. Nel 2004 Giovanni Paolo II ha elevato al rango di Vicariato Apostolico la Prefettura del Brunei e lo ha nominato come primo Vicario.

AUGUSTO PAOLO LOJUDICE, arcivescovo di Siena-Colle Val d’ Elsa-Montalcino. Nato a Roma il 1/o luglio 1964. Dopo la maturità classica, si è preparato al sacerdozio presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore e ha frequentato i corsi di Filosofia e Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana dal 1983 al 1988. Ha conseguito la Licenza in Teologia. E’ stato ordinato sacerdote il 6 maggio 1989 per la diocesi di Roma. Nel 2015 vescovo ausiliare di Roma. E’ Segretario della Commissione Episcopale della Cei per le Migrazioni. Il 6 maggio 2019 il Papa Francesco lo ha nominato arcivescovo di Siena-Colle Val d’ Elsa-Montalcino.

MAURO GAMBETTI, francescano, ex Custode del Sacro Convento di Assisi. Nato il 27 ottobre 1965 a Castel San Pietro Terme (Bologna), dopo la laurea in ingegneria meccanica presso l’ Università di Bologna, nel settembre 1992 ha iniziato ufficialmente il suo cammino nell’ Ordine dei Frati Minori Conventali di cui, dopo l’ anno di noviziato, ha professato la vita e la regola, in modo temporaneo il 29 agosto 1995 e definitivamente il 20 settembre 1998. Dopo il Bacca laureato in Teologia presso l’ Istituto Teologico di Assisi (Perugia), ha conseguito la Licenza in Antropologia Teologica presso la Facoltà Teologica dell’ Italia Centrale di Firenze. E’ stato ordinato sacerdote l’ 8 gennaio 2000 a Longiano (Forlì -Cesena). Nel 2009 è divenuto ministro provinciale dei francescani a Bologna, e nel 2013 Custode del Sacro Convento ad Assisi.

FELIPE ARIZMENDI ESQUIVEL, vescovo emerito di San Cristobal de las Casas (Messico). Nato il 1/o maggio 1940 a Chiltepec (Messico), ha compiuto gli studi umanistici e di Filosofia nel seminario di Toluca e quelli di Teologia nella Pontificia Università di Salamanca (Spagna), dove ha ottenuto la licenza in Teologia Dogmatica, specializzandosi successivamente anche in Liturgia. Ordinato sacerdote il 25 agosto 1963 a Toluca, nel 1991 è stato nominato vescovo di Tapachula. Durante tale periodo è stato Segretario Generale del Celam. Nel 2000 Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di San Cristobal de Las Casas; è rimasto fino al novembre 2017.

SILVANO M. TOMASI, Nunzio apostolico. E’ nato il 12 ottobre 1940 a Casoni di Mussolente (Vicenza). Ha ricevuto una formazione in Italia e negli Stati Uniti dove ha studiato teologia e fu ordinato sacerdote nel 1965 nella Congregazione religiosa Missionari di San Carlo – Scalabriniani. Ha conseguito una laurea in Scienza sociali e un Dottorato in Sociologia alla Fordham University di New York. E’ stato direttore fondatore del Center for Migration Studies, e Superiore Provinciale della sua Congregazione religiosa. Dal 1989 al 1996 è stato Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Nel 1996 è stato nominato vescovo e Nunzio Apostolico in Etiopia, Eritrea e Osservatore presso l’ Unione Africana; nel 2000 Nunzio in Gibuti. Il 10 giugno 2003 fu nominato Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, incarico ricoperto fino al febbraio 2016.

RANIERO CANTALAMESSA, cappuccino, predicatore della Casa Pontificia. E’ nato a Colli del Tronto (Ascoli Piceno) il 22 luglio 1934. Ordinato sacerdote nel 1958, si è laureato in Teologia a Friburgo, Svizzera, e in Lettere classiche all’ Università Cattolica di Milano. Già professore ordinario di Storia delle origini cristiane e Direttore del Dipartimento di scienze religiose dell’ Università del Sacro Cuore di Milano, è stato membro della Commissione Teologica Internazionale dal 1975 al 1981. Nel 1980 è stato nominato da Giovanni Paolo II Predicatore della Casa Pontificia, confermato da Benedetto XVI nel 2005 e il 18 luglio 2013 confermato anche da Papa Francesco in tale carica.

ENRICO FEROCI, Parroco a Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva. E’ nato il 27 agosto 1940 a Pizzoli (L’ Aquila). Entrò a 11 anni nel Pontificio Seminario Romano Minore e dopo gli studi liceali passò al Seminario Romano Maggiore. Ordinato sacerdote il 13 marzo 1965, ha ricoperto l’ incarico di viceparroco e poi di parroco a San Frumenzio ai Prati Fiscali, a Roma, fino al 2004; poi parroco a Sant’ Ippolito. Nel 2009 è stato nominato direttore della Caritas di Roma. Dal 2019 è stato nominato Parroco della Parrocchia Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva.

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