Vicesindaco Valter Stoppini ricorda Don Aldo Brunacci

Mise al riparo nei conventi quanti più ebrei possibile

Vicesindaco Valter Stoppini ricorda Don Aldo Brunacci

Vicesindaco Valter Stoppini ricorda Don Aldo Brunacci Da Carmine D’Argenio ASSISI – Il vice sindaco di Assisi Walter Stoppini ricorda Don Aldo, sacerdote Diocesano fondatore dell’Opera Casa Papa Giovanni, scomparso dieci anni fa; in una sua unica preoccupazione del tempo della guerra: mettere al riparo nei conventi quanti più ebrei possibile. Nella fase conclusiva del “Giorno della Memoria 2017“, in cui la città Serafica ricorda la Shoah, il professore ex docente universitario Francesco Frascarelli racconta la figura di Don Aldo Brunacci, “un assisano da ricordare”.

Come recita l’incontro promosso ed organizzato dalla dottoressa Marina Rosati, Direttrice del Museo della Memoria nella Pinacoteca comunale di Palazzo Vallemani. Grazie a quest’uomo, il cui eco giunto fino all’altro capo del mondo in Giappone, rimbalza a noi di ritorno mediante i saluti del Sindaco Stefania Proietti, ivi in visita istituzionale; anche la città di San Francesco offrì il suo contributo alla salvezza degli ebrei. Nell’intervista ultima, proiettata in Sala della Conciliazione, Don Aldo spiega come prima della guerra non conoscesse ebrei.

Nel momento in cui vennero in città, man mano sempre di più, si provvide a dare copertura con documenti falsi, con l’avallo di tipografi compiacenti, i cui macchinari sono tutt’ora nei negozi negli anni divenuti di souvenir. Alcune famiglie vennero messe nei monasteri di clausura. Con tanto di velo anche per i maschi.

Il 15 maggio ’44 arrestato, in campo di concentramento conobbe l’unica famiglia venuta in contatto con lui, non riuscita a scansare la furia tedesca.

Per tutte quelle passate da Assisi, all’epoca con seimila sfollati, fu meno duro confonderle tra la popolazione. Nonostante visse momenti di attentato alla propria incolumità, Don Aldo ha sempre ritenuto un dovere di cattolico ma prima ancora di cristiano, l’aiuto al prossimo. “Perché lo avrebbero fatto gli ebrei nei nostri confronti”.

Carmine D’Argenio

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