
Don Antonio Mazzi e Barbara Invernizzi Fondazione Exodus ad Assisi
Si è svolto questa mattina presso il Comune di Assisi l’incontro tra Don Antonio Mazzi, Barbara Invernizzi Fondazione Exodus onlus, l’Assessore Claudia Maria Travicelli, il settore dei servizi Sociali, dell’ufficio Scuola, la dottoressa Patrizia Laloni, la Dottoressa Maria Rita Masciolini e la Dottoressa Cristina Foiano. Un momento molto importante di condivisione e di “racconto” più che di formalità istituzionale, in un clima che ha reso possibile uno scambio intenso su ciò che significa vicinanza alla persona, attenzione ed accoglienza in un territorio ricco di bellezza, ma anche profondamente segnato da nuove povertà.
Don Antonio ha voluto rilanciare il sogno e la “nostalgia” per questa bellezza, questa “casa comune” in cui si lavora e si guarda insieme ad un futuro che appare sempre più incerto. Si è infatti sempre più fragili davanti alle tante domande che arrivano e che attendono risposte, ma che provocano a ripensare alle Istituzioni –a partire dal mondo della scuola e del lavoro- affinché da organizzazioni diventino sempre più organismi, capaci di vitalità inaspettate e aperte ai cambiamenti.
L’Assessore Travicelli nel ringraziare Don Antonio Mazzi, ha voluto far presente come questo incontro, è stato occasione di saluto, ma anche di confronto, nel quale insieme ai dipendenti e ai responsabili dei settori interessati, si è potuto approfondire ancora di più questa collaborazione, che trasforma un territorio in una vera comunità. Don Antonio Mazzi, è presente in questi giorni ad Assisi in occasione di due eventi di formazione, che vedrà coinvolti i giovani Educatori Senza Frontiere e gli educatori della Fondazione Exodus.
Questi due eventi avranno come titolo: “camminammo camminando” e frammenti”, e vedranno più di cento giovani ed educatori camminare per le strade di Assisi, in un percorso di riflessione e condivisione.
Educatori Senza Frontiere è un’esperienza nata in seno alla Fondazione rivolta a tutti i giovani che hanno accolto il bisogno di “mettersi in viaggio”, attraverso un percorso formativo che li porterà a fare esperienza concreta nei paesi più poveri, come il Madagascar, l’Honduras, L’Angola, il Brasile, il Ruanda e in molti altri paesi del mondo, ma anche in giro per l’Italia, ovunque ci sia una “emergenza educativa”. Non si tratta però semplicemente di un “fare”, ma l’idea di questa pedagogia itinerante significa riconoscersi “educatori educabili”, significa trasformazione di sé nel contatto con l’altro, vuol dire cultura della comprensione della diversità e reciprocità.
La seconda fase di formazione vedrà coinvolti invece tutti gli educatori della Fondazione Exodus, nello spirito di quel carisma di don Antonio che ha sognato e sogna un cammino educativo che è avventura, passione, itineranza, incontro, condivisione. Gli educatori si occupano di giovani nelle 30 realtà sparse su tutto il territorio nazionale, giovani e adolescenti segnati dalla fatica del vivere e dalle dipendenze, ma negli ultimi anni le attività si sono ampiamente sviluppate nei centri di aggregazione giovanile, nelle scuole col progetto don Milani2 e nei centri d’ascolto.
Anche la sede della Fondazione Exodus che opera ad Assisi ha sviluppato progetti diversi, nell’ambito dell’accoglienza educativa e sempre di più nei contesti scolastici, dove sono attuati progetti di aggregazione e prevenzione in stretta collaborazione con il Comune di Assisi, i Comuni della Zona Sociale 3, i Servizi Sociali, perché è sempre più importante essere insieme “comunità educativa”, spazio di incontro e di collaborazione, sinergia tra i diversi attori che operano sul territorio.
Claudia Maria Travicelli
(Assessore ai Servizi Sociale e alle Politiche Scolastiche ed Educative)
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